Efficienza energetica, pronta la bozza della nuova direttiva europea
La Commissione europea ha completato l'elaborazione della bozza di direttiva che a giugno dovrebbe essere presentata a Parlamento e Consiglio. Secondo il documento, gli Stati membri dovranno ridurre i consumi energetici dell'1,5% ogni anno. Troppo poco, secondo l'organizzazione ambientalista Amici della Terra. Il testo della bozza
17 May, 2011
A giugno dovrebbe essere presentata ufficialmente dalla Commissione europea la proposta della nuova direttiva europea in materia di efficienza energetica, la cui bozza è stata informalmente resa nota nei giorni scorsi dall'agenzia EurActiv. Il provvedimento, annunciato già nei mesi scorsi, dovrebbe porre rimedio al ritardo con cui gli Stati membri stanno lavorando per raggiungere l'obiettivo (non ancora vincolante) di risparmio energetico previsto dal pacchetto clima-energia: aumentare, entro il 2020, l'efficienza energetica del 20% rispetto ai livelli del 1990.
Un target, per ammissione delle stesse istituzioni Ue, ancora molto lontano. Di qui l'urgenza di varare la nuova direttiva, che dovrebbe introdurre per i singoli Stati schemi obbligatori per il risparmio energetico, con un obiettivo di riduzione dei consumi finali nella misura dell'1,5% ogni anno. Ogni governo dovrà inoltre, entro il 30 giugno 2013, adottare un apposito piano nazionale per migliorare la trasmissione e la distribuzione delle risorse energetiche, intervenendo, se necessario, per migliorare le infrastrutture esistenti. La proposta elaborata dalla Commissione raccomanda poi agli Stati membri di programmare adeguate azioni di informazione sui nuovi servizi e di pianificare, con periodicità triennale, opportuni controlli per verificare il rispetto delle normative comunitarie.
Le prime reazioni delle associazioni ambientaliste internazionali al testo della bozza sono state piuttosto tiepide. Amici della Terra, ad esempio, giudica insufficiente l'obbligo annuale di una riduzione dei consumi dell'1,5%, ritenuto insufficiente per il conseguimento del traguardo indicato per il 2020. Il settore dell'edilizia incide fortemente sui consumi energetici, ed è responsabile di almeno un terzo delle emissioni di gas serra complessiva dell'Unione europea.