Recupero di calore nella stazione di Stoccolma, vediamoci chiaro
La notizia ha fatto il giro del web: nella stazione centrale di Stoccolma è in corso un progetto per recuperare l'energia termica emessa dai passeggeri. Eco dalle Città ha intervistato uno dei tecnici dell'azienda svedese che ha promosso l'iniziativa, scoprendo che in realtà non è direttamente il calore corporeo dei pendolari ad essere recuperato, ma l'energia termica dissipata dal sistema di condizionamento
18 May, 2011
Ne hanno parlato tutti. Hanno cominciato nel mondo anglosassone qualche mese fa (la notizia della Bbc, tanto per citare una delle fonti più autorevoli, è del gennaio scorso), poi la news è arrivata anche qui da noi ed è stata ripresa da molti magazine ambientali ed energetici, e non solo. A partire dalla seconda metà del 2012, la stazione centrale di Stoccolma sarà riscaldata grazie al calore corporeo in eccesso emesso dai passeggeri. Nel dare la notizia, Eco dalle Città aveva consultato alcuni esperti, che avevano già sottolineato le difficoltà tecniche e le limitazioni del progetto. Ora abbiamo provato ad approfondire ulteriormente la questione, intervistando direttamente Klas Johansson, uno dei tecnici svedesi della Jernhusen che stanno lavorando all'iniziativa. Scoprendo che le cose, in realtà, sono un po' più complesse di come erano state raccontate all'inizio.
Come funziona il sistema? Come si riuscirà a recuperare il calore in eccesso emesso dal corpo dei pendolari?
Il sistema funziona in questo modo: la stazione centrale di Stoccolma subisce un forte riscaldamento a causa della presenza dei molti passeggeri in transito e di tutte le attività commerciali. Per questo siamo costretti a tenere costantemente in funzione un sistema di climatizzazione che funziona esattamente come un normale frigorifero domestico, rilasciando una certa quantità di calore come prodotto del raffrescamento effettuato. Questo calore attualmente va disperso, ma noi adesso riusciremo a recuperarlo.
Dunque, ad essere recuperato non è direttamente il calore emesso dai viaggiatori, ma quello dissipato dall'impianto di condizionamento. In che modo?
Abbiamo collegato degli scambiatori di calore al sistema di raffrescamento della stazione, che attraverso delle condutture trasporteranno l'aria calda ai vicini uffici (dell'edificio Kungsbrohuset, ndr). In questo modo, niente andrà sprecato.
Quindi il recupero di calore non interessa solo i passeggeri, ma anche bar, negozi e ristoranti...
Certo. Di fatto il contributo principale viene proprio dagli esercizi commerciali.
Questo sistema funziona solo in inverno, e in condizionai climatiche particolarmente severe come quelle svedesi?
Niente fa pensare una cosa del genere. Noi stessi, dal momento che quello che otteniamo dalla stazione è calore di bassa energia, lo utilizzeremo tutto l'anno per pre-riscaldare l'acqua sanitaria e per il condizionamento degli uffici del nostro edificio.