Annunci a effetto, Moratti raddoppia "Strisce blu gratuite per i residenti"
Nel programma del sindaco c´era il "rafforzamento del ticket". Pisapia: saldi di fine stagione. Palmeri: domani regalerà i ghiaccioli. Via Ecopass ma i veleni restano il 2011 è l´anno nero dello smog
21 May, 2011
da REPUBBLICA
autori: ALESSANDRA CORICA
TERESA MONESTIROLI
Addio strisce blu a pagamento per i residenti. A nove giorni dal ballottaggio, ecco un altro tentativo di Letizia Moratti per riconquistare voti. Un annuncio che raddoppia l´abolizione dell´Ecopass per i milanesi annunciata due giorni fa: «In questo modo - ha spiegato il primo cittadino - ci sarà un´offerta di parcheggio più ampia». La strategia è convincere «con i fatti» pur senza rinunciare agli attacchi nei confronti del centrosinistra, accusato di voler «aumentare le tasse e rendere Milano meno sicura». «Siamo ai saldi di fine stagione», ha commentato, lapidario, Giuliano Pisapia.
Concretezza: è questa la nuova parola d´ordine del sindaco e del suo entourage. Il nuovo corso morattiano parte da traffico e mobilità: «Il parcheggio sulle strisce blu - ha detto il sindaco - sarà gratuito per i residenti, nel proprio ambito di sosta, all´interno della Cerchia filoviaria e della Cerchia dei Bastioni». Un progetto in realtà non nuovo, ma che riprende quello presentato da Riccardo De Corato nell´aprile del 2010: già un anno fa il vicesindaco aveva proposto di abolire in periferia la distinzione tra le strisce gialle e quelle a pagamento. E di realizzare solo le blu, con sosta gratuita per i residenti. Un´idea che però era stata bocciata dalla giunta, tanto da costringere alla ritirata De Corato. Che si era affrettato a definirlo «un vecchio piano di Croci». Piano che però adesso viene rispolverato, nel tentativo di guadagnare consensi. Non solo parcheggi, comunque: in caso di rielezione, Moratti ha promesso anche regole più accomodanti per il carico-scarico merci e nessuna nuova tassa per immobili, bar e ristoranti, ribadendo l´abolizione «della sperimentazione Ecopass» per tutti i residenti. «Perché abbiamo deciso di sgravare i cittadini - ha spiegato il sindaco a Radio 24 - e i proventi che continueremo ad avere li indirizzeremo agli incentivi per il ricambio delle caldaie».
«Dopo aver governato male per cinque anni - è il commento di Pisapia - la Moratti, pur di recuperare qualche consenso e dimostrando grande difficoltà, ha deciso di aprire i cordoni della borsa. Contraddicendo tutte le scelte fatte finora». Per il candidato del centrosinistra l´abolizione dell´Ecopass è «una promessa elettorale data alla Lega Nord». Che i padani non abbiano mai gradito il ticket è cosa nota: a confermarlo è lo stesso presidente del consiglio regionale, Davide Boni. «Questa sperimentazione - dice - non ha portato i risultati sperati». Critico verso la Moratti Manfredi Palmeri, candidato del Nuovo polo: «Non ci tureremo il naso per votarla», dice. Il candidato Fli non rinuncia a un pizzico di ironia: «Prima la proposta di togliere Ecopass ai milanesi, poi quella della sosta gratuita. Per domani dobbiamo aspettarci dalla Moratti i ghiaccioli gratis?». A difendere le scelte morattiane resta invece il vicesindaco De Corato. Che sottolinea come «gli obiettivi che l´amministrazione si era prefissata con Ecopass siano stati raggiunti». Mentre per il democratico Pierfrancesco Maran «la Moratti è così in difficoltà da rinnegare per disperazione l´unica cosa che ha fatto in questi cinque anni, ovvero l´Ecopass».
Il restyling della campagna del centro destra corre anche su Internet. Da ieri a campeggiare sull´home page istituzionale del sindaco c´è un nuovo slogan, «Sono I FATTI (in maiuscolo nel testo, ndr) che parlano». Moratti ha anche lanciato una nuova pagina web - «Mi Rispondi» - per accattivarsi le preferenze dei giovani, dove si possono porre domande usando Facebook e Twitter. Rimandato, invece, l´annunciato tour di nove giorni per la città. Doveva iniziare ieri, con la prima tappa alla Fabbrica del Vapore in compagnia di Gabriele Albertini, ma la partenza è stata rimandata a lunedì. E i motivi non sono stati resi noti.
(segue dalla prima di Milano)
Ne era convinta, dunque, l´allora sindaco di Milano. Gli ostacoli della politica verranno superati, pensava, se non ora che le urne sono vicine, dopo i referendum ambientali quando i cittadini dovranno dire la loro sulla necessità o meno di inasprire un provvedimento antismog fermo alla fase sperimentale da oltre tre anni. «Sul traffico decideremo dopo i referendum» diceva la Moratti in campagna elettorale: un rinvio organizzato ad hoc per non disturbare le anime del centrodestra contrarie a un pedaggio per gli elettori. Intanto però nel suo programma, al capitoletto "Mobilità sostenibile" (pagina 31) scriveva: «Prosecuzione delle misure strutturali per eliminare il traffico inquinante e rafforzamento delle misure di disincentivazione del traffico "normale" (Ecopass)».
È evidente che l´argomento è delicato e che i nervi della coalizione che sostiene l´attuale sindaco sono scoperti. Tanto che a pochi giorni dal ballottaggio, per recuperare quei sette punti di svantaggio dall´avversario, Letizia Moratti si rimangia tutto e sacrifica sull´altare di Palazzo Marino la salute dei cittadini e tre anni e rotti di battaglie per difendere il suo Ecopass. Lo fa proprio nell´anno nero dello smog visto che, stando ai dati dell´Arpa elaborati da Legambiente, i primi mesi del 2011 sono stati tragici: quest´anno la media di Pm10 registrata dalla centralina al Verziere è addirittura superiore di quella dello stesso periodo pre-Ecopass, 58,8 microgrammi al metrocubo contro i 56,7 del 2007. Nonostante questo, la Moratti dice: da ottobre «i residenti a Milano non pagheranno più il ticket», il che significa decretare la lenta ma inesorabile morte del provvedimento antismog visto che, già oggi, a pagare il pedaggio è meno del 20 per cento degli automobilisti che entrano nella Cerchia dei Bastioni. Tolti i milanesi, la percentuale si dimezzerà, con il serio rischio che gli incassi del Comune non siano sufficienti neanche per pagare le spese di gestione del sistema.
Sarebbe la vittoria di quella parte della politica che da anni cerca di spegnere le telecamere. Tanto che in tre anni e mezzo l´unica variazione introdotta, nonostante i mille annunci, è stata l´eliminazione delle deroghe per i diesel euro 4 senza filtro antiparticolato. E non sono serviti né il "sondaggio" fra i cittadini - un campione minimo - né gli stati generali della maggioranza a indicare come proseguire con la sperimentazione. Neanche la commissione di saggi nominata dalla stessa Moratti è riuscita a convincere i partiti della necessità di inasprire il provvedimento, estendendo il pedaggio a tutte le auto (la "congestion charge"), diminuendo il prezzo del ticket.
L´ultima speranza per non lasciare che l´Ecopass si spegnesse di morte naturale erano i referendum ambientali di giugno presentati, tra gli altri, dal suo ex assessore Croci rientrato nella coalizione con la lista civica Progetto Milano Migliore. Consultazioni che prevedono, come primo quesito, proprio «l´estensione a tutti gli autoveicoli (esclusi quelli a emissioni zero) e l´allargamento progressivo fino alla "cerchia ferroviaria" del sistema di accesso a pagamento» a cui il sindaco si è sempre detta favorevole.
Ecco: nonostante l´impegno verso gli stessi elettori e i suggerimenti di un gruppo di esperti di traffico e qualità dell´aria, Letizia Moratti cambia linea e decide di cancellare l´Ecopass, unico provvedimento concreto realizzato in questi cinque anni di governo. La motivazione ufficiale la ribadisce il vicesindaco Riccardo De Corato: «Con Ecopass l´amministrazione ha raggiunto gli obiettivi che mirava a ottenere: il Pm10 allo scarico dei veicoli in ingresso nella Cerchia dei Bastioni è diminuito del 17 per cento. I veicoli più inquinanti si sono ridotti del 68 per cento e si è registrato un incremento di oltre il 300 per cento dei mezzi strettamente ecologici». Quindi, è arrivato il momento di chiudere una sperimentazione.
In realtà è il disperato tentativo di conquistare gli elettori a una settimana al voto. Così almeno devono aver suggerito i partiti, certamente entusiasti. Giulio Gallera, capogruppo del Pdl, lo dice apertamente: «Quella del sindaco è un´ottima mossa che noi tutti condividiamo. Nella sperimentazione di Ecopass prevalgono le ombre, visto che non è riuscito ad avere effetti tangibili su smog e traffico. Credo sia giusto che, quando diventerà congestion charge, a pagarlo siano solo i non residenti». La domanda è lecita: Ecopass ha raggiunto o no i risultati sperati? «Dal 2008 ad oggi Milano non è mai stata così inquinata come in questi mesi - risponde Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia - Ecopass è una sperimentazione di successo ma ha bisogno di essere potenziata e estesa, all´interno di un programma di governo della mobilità sostenibile».