Taglio emissioni, Ue pronta ad alzare il target: meno 30% entro il 2020?
Approvata dalla Commissione ambiente del Parlamento europeo una risoluzione che chiede di rendere più ambizioso l'obiettivo di riduzione dei gas serra, portandolo dal 20 al 30% entro il 2020. Secondo il testo, che a fine giugno sarà votato in Plenaria, dovranno concorrere al raggiungimento del target soprattutto le politiche nazionali, come incentivi e sgravi
24 May, 2011
L'Unione europea potrebbe presto aumentare formalmente la soglia di gas serra da tagliare entro il 2020. Il nuovo obiettivo, che potrebbe essere sancito ufficialmente entro la fine dell'anno, prevede che le emissioni europee calino del 30% entro il 2020 (rispetto ai valori del 1990). L'impegno attuale richiede invece un taglio del 20%, mentre una recente proposta della Commissione europea prevede di alzare "l'asticella" al 25%. A richiedere un target più ambizioso è una risoluzione appena approvata dalla Commissione ambiente del parlamento Ue, che presto sarà passata al vaglio della Plenaria. Oltre all'obiettivo più esigente, il provvedimento richiede agli Stati membri anche altri impegni. Primo fra tutti, quello di limitare i campi di applicazione delle compensazioni di carbonio (i crediti ottenuti, ad esempio, finanziando progetti di forestazione in altre parti del mondo, ndr) .
Secondo la risoluzione, per ottenere il nuovo obiettivo di riduzione delle emissioni bisognerà impegnarsi particolarmente nel raggiungere gli altri target al 2020: quello in materia di energia rinnovabile e l'altro, non ancora vincolante, sull'aumento dell'efficienza energetica. Dovranno essere, secondo la Commissione dell'Europarlamento, le misure varate dai singoli governi nazionali, come gli investimenti nella ricerca e gli incentivi fiscali, a concorrere in maniera prioritaria al raggiungimento della soglia del -30%, mentre a livello comunitario gli europarlamentari sostengono che in futuro potrebbe essere necessario un adeguamento delle quote di emissioni del meccanismo Ets (Emission trading scheme).
Un obiettivo più ambizioso in materia di riduzione dei gas serra gioverebbe, secondo i dati contenuti nella stessa risoluzione, anche dal punto di vista economico e sociale. Sul fronte dell'occupazione, in particolare, si stima che il nuovo target del meno 30% potrebbe determinare la creazione di 6 milioni di posti di lavoro. Il provvedimento della Commissione ambiente è stato approvato a larga maggioranza (44 voti a favore, 14 contrari, 1 astenuto) e ora attende, per il prossimo 23 giugno, il voto in Plenaria, il cui esito, comunque, appare abbastanza scontato. Secondo il redattore della risoluzione, l'olandese Bas Eickhout, esiste ormai «un ampio supporto verso un obiettivo di riduzione del 30% e una crescente consapevolezza che le politiche climatiche ambiziose siano nello stesso interesse economico dell’Europa».
Il comunicato stampa del Parlamento Ue.