Ama replica a Repubblica:
Un articolo pubblicato sulle pagine romane del quotidiano aveva spiegato come il mancato raggiungimento del 60% di differenziata al 31 dicembre 2011 costerà all'azienda 400 milioni di euro di sanzioni comunitarie. Su questo, Ama però non risponde
23 May, 2011
Il 24 maggio, sulle pagine romane di Repubblica, appare un articolo che spiega come l'Ama abbia detto "addio alla raccolta differenziata. I dati del bilancio 2010, appena approvato, dimostrano che lo scorso anno gli introiti derivanti dalla differenziata sono stati 700 mila euro, quattro volte di meno rispetto ai 2,7 milioni del 2009". Una situazione che, sottolinea Repubblica, "costerà alla società del Comune di Roma 400 milioni di euro" di sanzioni comunitarie, per il mancato rispetto della "direttiva dell'Unione europea che impone di raggiungere entro il 31 dicembre 2011 il 60% di differenziata sul totale della raccolta dei rifiuti".
In una nota, Ama replica all'articolo di Repubblica, affermando che orologi patek philippe replica "la nuova amministrazione di Ama punta fortemente sull’aumento della raccolta differenziata a Roma. Lo dimostra l’attivazione di servizi mirati per 420.000 abitanti, a fronte degli appena 30.000 raggiunti nel 2007 e il raggiungimento, nel I trimestre 2011, del 24% di raccolta differenziata con un incremento netto del 32% rispetto al 2007. All’epoca infatti la percentuale di raccolta differenziata era di appena il 17%. Entro fine anno, poi, l’estensione della raccolta differenziata riguarderà altri 240mila abitanti, raggiungendo, dunque, 645mila romani". Ama precisa poi che "il bilancio 2010 ancora non è stato approvato ma i ricavi derivanti dal recupero dei materiali di differenziata, sulla base del preconsuntivo 2010, sono pari a 6,5 milioni di euro e non a 700 mila euro. La riduzione di 1,2 milioni rispetto alla stessa voce di bilancio nell’anno 2009 è dovuta, come noto, alla diminuzione delle tariffe medie applicate dai consorzi di filiera sui volumi di rifiuti recuperati, in base all’accordo quadro Anci-Conai. Dunque tale riduzione penalizza le aziende ambientali di tutta Italia e non ha nulla a che vedere con il forte aumento della raccolta differenziata a Roma che è passata dalle 369.740 tonnellate del 2009 alle 403.573 del 2010, con un incremento netto del 9,15%. Aumento ancor più rilevante se si considerano le appena 305.459 tonnellate avviate al recupero nel 2007".
L'azienda chiarisce anche la situazione in merito ai futuri investimenti: "Riguardo agli investimenti quadriennali di 515 milioni previsti dalla Relazione previsionale di Ama, bisogna precisare che essi sono relativi alla chiusura del ciclo dei rifiuti che permetterebbe all’azienda l’autonomia impiantistica con un risparmio stimato in 80 milioni di euro all’anno a vantaggio dei cittadini romani. Tali investimenti permetterebbero, poi, non solo lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati ma anche la gestione di quelli differenziati con la costruzione di una piattaforma di selezione della carta, una di selezione del multi materiale e la quadruplicazione dell’impianto di trattamento del rifiuto organico di Maccarese".