Autobus, a Napoli è caos: mancano i fondi
Bus soppressi e linee dimezzate. Una situazione che potrebbe ancora peggiorare, visto che l’Anm, l’azienda cittadina di mobilità, sta preparando un piano complessivo di riduzione del servizio per adattarlo al taglio dei fondi regionali previsto nel 2011
27 May, 2011
Non è bastato aumentare il biglietto e gli abbonamenti. La scure della Regione Campania sui fondi al settore del trasporto pubblico si sta ripercuotendo sul servizio cittadino.
Solamente nell’ultimo mese i napoletani hanno subito lo stravolgimento di svariate linee di autobus, con annunci sempre più frequenti ed esposti su internet o all’altezza delle fermate interessate. Col risultato che la nuova mappatura del servizio di Anm è sempre più difficile da disegnare.
Partiamo da oggi. In queste ore c’è di base una (mezza) buona notizia: torna il tram numero 4, ripristinato da San Giovanni a Teduccio fino a via Colombo, con l’addio definitivo al vecchio capolinea di piazza Vittoria. Contemporaneamente prende vita la linea 151 piazza Garibaldi-piazzale Tecchio, ma si registra l’addio a ben quattro tratte. In primis la 152, che collegava via Galileo Ferraris al porto di Pozzuoli. Saltano poi tre collegamenti notturni tra città e comuni limitrofi: la 452 (piazzale Tecchio-Pozzuoli), la 457 (via Brin-Ercolano) e la 472D (via Brin-Cercola).
Il tutto va ad aggiungersi alle variazioni già in vigore dal 5 maggio, data in cui è tornato (in parte) il tram 1 (da Poggioreale a via Colombo) ed è nata la linea 155 (via Brin-piazza Vittoria), ma allo stesso tempo sono scomparse la C82 (via Brin-piazza Trieste e Trento) e la 601 (piazza Garibaldi-piazza Vittoria). Soprattutto la soppressione della 601 sta creando numerosi disagi perchè di fatto è stata eliminata l’unica corsa che garantiva un collegamento tra la stazione centrale e piazza Vittoria, una tratta già penalizzata dall’obbligo di limitare a via Colombo la linea 1 del tram per l’assurda decisione del Comune di eliminare i binari in via Acton.
L’Anm giustifica le scelte con la necessità di ridurre i chilometri percorsi annualmente dagli autobus. L’azienda, rispetto all’anno scorso, dovrebbe subire un taglio di circa 40 milioni, da fronteggiare con l’addio alle tratte più lunghe e il rafforzamento dell’interscambio con i trasporti su ferro. Ma per ora i primi esperimenti non sembrano funzionare al meglio. «Abbiamo segnalazioni continue di disservizi - spiega Antonio Di Gennaro di Assoutenti Napoli -. Ci scrivono centinaia di cittadini costretti ad attendere decine di minuti per cambiare autobus alle fermate di interscambio, col risultato che i biglietti da 90 minuti, il cui prezzo è anche aumentato, scadono prima che si possa raggiungere il luogo di lavoro».
Il caos prosegue anche fuori città. Alle difficoltà della Anm si aggiungono quelle della Ctp che ha ridotto i percorsi di alcune linee: la M1N (Baia Domizia-piazza Garibaldi) ora fa capolinea a Licola; la M1B, invece, parte da Mondragone per arrivare non più a via Giulio Cesare ma a piazzale Tecchio. Tornando poi nei confini urbani, la Ctp ha soppresso i servizi festivi di altre due linee, la 111N (Scampia-piazza Bovio) e la 111R (San Pietro a Patierno-piazza Bovio).