Gas serra, Istat: in Italia brusco calo nel 2009
L'annuario pubblicato dall'Istituto di statistica contiene anche dati relativi alle concentrazioni di gas serra in Italia e in Europa. Nel 2009 le emissioni sono calate notevolmente rispetto all'anno precedente, ma la ripresa economica potrebbe determinare un nuovo aumento. Per questo serve uno sforzo ulteriore per centrare il target al 2020
01 June, 2011
Brusco calo delle emissioni di gas serra dell'Italia nel 2009. Lo rivela il rapporto annuale dell'Istat, che sottolinea che l'inversione di tendenza dipende soprattutto dalla crisi economica che ha investito il Paese (e il resto del mondo negli ultimi anni). In particolare, il livello delle emissioni è calato del 9,3% rispetto al 2008. Un dato che in realtà conferma il trend già in atto a partire dalla seconda metà degli anni Duemila, e che ha caratterizzato anche la situazione dell'intera Unione europea. Secondo l'Istituto nazionale di statistica, infatti, l'Ue è ormai vicina a raggiungere il suo obiettivo di riduzione dei gas serra al 2020. Nel 2009, il livello delle emissioni è stato inferiore del 17,6% rispetto alle concentrazioni del 1990, un risultato non lontano dall’obiettivo del 20% fissato dal pacchetto clima “Europa 2020”, tanto che la Comunità europea sta pensando di adottare un target più ambizioso già nei prossimi mesi.
L'Istat, in ogni caso, avverte che la ripresa economica potrebbe coincidere con un nuovo aumento delle emissioni, e invita i governi a prendere le dovute precauzioni. «La riduzione – si legge l'annuario - è in gran parte dovuta alla significativa contrazione dell’attività economica che si è verificata in corrispondenza della crisi». L'Italia, in particolare, è chiamata a un ulteriore sforzo, perché nonostante il brusco calo del 2009, l'obiettivo di riduzione dei gas climalteranti appare ancora piuttosto lontano. Con il ritorno alla crescita economica, in particolare, l'Istat prevede che, su scala europea, nel 2020 si arrivi a una riduzione complessiva delle emissioni pari al 10% rispetto ai livelli del 2005 (per i settori che non rientrano nel sistema comunitario di scambi di emissione ETS). L'Agenzia internazionale dell'energia, d'altra parte, ha già rilevato un primo aumento dei gas serra nel 2010.