Referendum, Milano raddoppia
Ai quattro quesiti nazionali si aggiungono i cinque ambientali: fra i temi Ecopass, Atm e Darsena - dal Corriere della Sera del 2 giugno 2011
02 June, 2011
di Armando Stella
MILANO - Gli svizzeri, a quest’ora, avrebbero già ricevuto l’opuscolo a casa e si sarebbero fatti un’idea. Gente precisa. Puntuale. «Avevamo proposto all’amministrazione di adottare il modello elvetico, non siamo stati ascoltati». Dieci giorni ai referendum ambientali. È una corsa contro il tempo. Non è stato stampato un manifesto, non s’è visto uno spot. A breve sarà online una sezione sul portale Web del Comune. «Non basta!», attacca il comitato Milanosìmuove: «Abbiamo chiesto un incontro urgente a Giuliano Pisapia per realizzare le azioni informative previste dal regolamento». Tradotto: pubblicità su radio, tv e giornali. Il Verde Enrico Fedrighini annuncia: «Farò nove comizi in nove giorni, è un atto estremo di ribellione nei confronti di un sindaco, Letizia Moratti, che ha "boicottato" i referendum».
Sarà election day. Un doppio esame con nove schede. Il via libera della Cassazione ai referendum nazionali ha definitivamente chiarito anche il destino della consultazione milanese. I cittadini riceveranno ai seggi le quattro schede su nucleare, legittimo impedimento e acqua pubblica (due quesiti) e le cinque schede «locali» su Ecopass e Atm, alberi, Expo, risparmio energetico e rinascita della Darsena. Il voto sui test milanesi sarà valido nel caso supererà il quorum del 30 per cento (e otterrà la maggioranza di sì). Le urne saranno aperte dalle 8 alle 22 di domenica 12 giugno e fra le 7 e le 15 di lunedì 13. Il Comune allestirà 1.251 seggi ordinari e 57 speciali (nelle carceri e negli ospedali), sul modello delle elezioni amministrative. La commissione tecnica s’è incontrata ieri per definire i dettagli, coordinare il servizio di 800 vigili urbani e governare la nomina dei 5.004 scrutatori: le spese della macchina elettorale si aggirano sui 6,7 milioni di euro.
Il neosindaco Pisapia l’ha annunciato in campagna elettorale e confermato al suo staff nelle ultimissime ore: crede molto alla prospettiva di «sviluppo sostenibile » rappresentata dai referendum milanesi, andrà a votare e segnerà cinque sì convinti (oltre ai 4 sì abrogativi sulle leggi nazionali). La Moratti s’era invece impegnata per quattro sì nelle vesti di sindaco (era contraria al ticket) che salivano a cinque in qualità di «cittadina » (che farà adesso?). Giulio Gallera, ex capogruppo azzurro, rieletto con il Pdl, commenta: «Quattro quesiti su cinque sono superflui, "aria fritta". Più alberi, Navigli scoperti... Il parco Expo è già nel Piano. Insomma: un pasticcio. Io voterò no sul super Ecopass e non ritirerò le altre quattro schede». Il leghista Matteo Salvini è chiaro e sintetico: «Sì alla rinascita della Darsena e dei Navigli, no o astensione sul potenziamento di Ecopass».
La consultazione è stata promossa da un comitato trasversale, bipartisan, spinta a Palazzo Marino sull’onda popolare (e gentile, in anticipo sui tempi) di oltre 24 firme, e sostenuta dauna fitta rete di associazioni, dal mondo dell’università e della cultura. «I referendum—sottolineano l’ex assessore moderato Edoardo Croci e il radicale Marco Cappato — sono il vero elemento di svolta per le politiche ambientali e per la qualità della vita». Il punto chiave è il primo. La trasformazione del ticket in congestion charge e l’allargamento progressivo della Ztl alla cerchia filoviaria 90/91: nell’ipotesi dei referendari, tutte le auto dovrebbero pagare un biglietto giornaliero di 5 euro (esclusi i veicoli elettrici, a metano e gpl) e i furgoni un pedaggio di 10 euro. Obiettivo: una netta riduzione dello smog da traffico.
«I referendum hanno raccolto e incanalato una domanda trasversale di cambiamento, ora dobbiamo farcela!». È Fedrighini — non rieletto in consiglio nonostante il bottino personale di 2.375 preferenze ottenuto al primo turno, il sesto risultato assoluto nel centrosinistra — a rilanciare con passione la campagna verso il test ambientalisti del 12 e 13 giugno: «Nove comizi, in nove giorni, in nove zone della città». Il tour inizia oggi davanti alla biblioteca del parco Sempione e proseguirà al Trotter, in piazzale Bacone, davanti alla scuola elementare di via Morosini, in via Bocconi, in Barona, in piazza Sicilia, al Qt8 e in via Goffredo da Bussero.