Convegno ASSTRA, rapporto GPF. La mobilità urbana dal punto di vista sociologico
La mobilità studiata dal punto di vista sociologico. Secondo il rapporto di sociologia “Stili di mobilità e reazione alla crisi” per gli italiani la mobilità urbana è uno stile di vita, e per questo, bisogna migliorarla in qualità oltre che in quantità. On-line lo studio sociologico
09 June, 2011
Lo Studio di GPF "Stili di mobilità e reazioni alla crisi" è una lente d'ingrandimento sulla mobilità in chiave sociologica. Oltretutto, sia questa che la ricerca dell'ISFORT sulla mobilità del 2011, promettono quest'anno di aprire orizzonti nuovi e soprattutto inaspettati. A queste e per il primo anno, con il patrocinio di ASSTRA, si è affiancata un'indagine di "mystery client" di SCS consulting, su un panel di aziende che rappresentano uno spaccato nazionale del servizio erogato.
La presentazione dello Studio GPF "Stili di mobilità e reazioni alla crisi" di Monica Fabris, Presidente GPF, ha riportato una sfaccettatura degli italiani abbastanza innovativa. Nonostante gli italiani siano stressati dalla paura del futuro, si innamorano della mobilità collettiva, tanto da fissarla in un sistema valoriale del tutto inatteso. La mobilità urbana, oltre a essere un diritto, viene vissuta innanzitutto, come uno stile di vita, e per questo bisogna migliorarla innanzitutto qualitativamente oltre che quantitativamente.
L'atteggiamento degli italiani verso il trasporto pubblico è di autentico interesse, nonostante il grigiore delle preoccupazioni facciano da sfondo.
Tra le prime quattro preoccupazioni personali riscontrate, tre sono di natura economica: la paura di non avere una pensione dignitosa (il 54.7% della popolazione italiana attribuisce il maggior punteggio a questa preoccupazione), il perdurare della crisi economica (54.7%) e la disoccupazione dei propri figli (52.3%). Si trova invece al primo posto la paura di non avere una buona salute (55.9%).
All'interno di questo contesto gli italiani hanno avviato un ripensamento dei propri stili di mobilità a partire da e in concomitanza con una considerazione più generale e “materiale” sulla disponibilità di spesa, ma anche e soprattutto a partire da un'evoluzione delle aspettative relative a mobilità e trasporti. A guidare i cambiamenti di atteggiamento degli italiani verso gli spostamenti, i mezzi e il tempo vissuto in mobilità troviamo due precise tendenze, che costituiscono i principali risultati del 2011: l'aumento di interesse per il servizio pubblico e l'aumento di richiesta di servizi in mobilità.
La crescita di apprezzamento per il servizio pubblico si nutre invece di due distinti "driver". Da un lato il riconoscimento della sua maggiore efficienza rispetto a quello ai mezzi privati: cresce infatti l'accordo all'affidabilità dei mezzi pubblici per arrivare "a destinazione in tempi affidabili, evitando le incognite del traffico" (dal 39.4% al 48.3%);
dall'altro per la maggiore sostenibilità ambientale: salgono infatti al 57.6% coloro che nella scelta del mezzo di trasporto considerano in primo luogo l'impatto ambientale (nel 2009 erano il 51.3%).
Anche la presentazione dell'indagine di "Mystery Client", realizzata su un campione di aziende dalla società SCS Consulting, ha confermato la tendenza al miglioramento delle performance da parte del settore. l'indagine , che integra e supera la classica Customer Satisfaction che praticamente tutte le Aziende effettuano anche in relazione agli impegni imposti dai Contratti di Servizio, focalizza molto l'attenzione sul cliente e questo è quanto mai utile in un momento di tagli dei trasferimenti pubblici.