Movirìndi: un progetto per l'auto elettrica in Sardegna
La società Ischìda di Cagliari fa il salto dall'utopistico al concreto con il progetto Movirìndi, primo tassello della strada isolana sulla mobilità elettrica in Sardegna e nell'area euro-mediterranea
10 June, 2011
Si è da poco profilato all'orizzonte della mobilità sostenibile un progetto innovativo, Movirindì, ideato dalla società Ischìda di Cagliari con l'obiettivo di attuare una strategia energetica completamente diversa da quella impiegata oggi in tutto il mondo.
Il perno di Movirindì è la scelta di applicare e promuovere un modello di sviluppo locale basato su una cultura sostenibile, innovativa, consapevole ed efficiente. Come? Introducendo progressivamente nel mercato degli strumenti e delle soluzioni per arricchire lo sviluppo del territorio, rispettando e tutelando il pianeta e le persone. La scommessa sarda è, in sostanza, una concreta proposta per raggiungere l'equilibrio fra il bisogno di spostamento e la riduzione dell'inquinamento ambientale e acustico, la congestione del traffico urbano ed altre problematiche che caratterizzano l'attuale situazione della mobilita in Sardegna e in tutta Italia.
"L’idea è nata dal connubio tra un avvocato e un ingegnere - ha spiegato Nicola Pirina, socio fondatore insieme a Pierluigi Merlin - che, mossi da uno spirito ecologico puro, alieno al puro sperpero e al consumo del territorio fine a se stesso, si son trovati d’accordo sul proposito di diffondere le energie rinnovabili. Ciò che vogliamo fare è portare una ventata di aria fresca nello studio della mobilità sostenibile, attivando processi innovativi che generino azioni economiche sostenibili per i territori, per stimolare le imprese e le persone a farsi coinvolgere in un percorso collettivo orientato alla praticità.
Perché la mobilità elettrica? I dati parlano chiaro: il 76% della popolazione isolana utilizza mezzi di trasporto a motore termico, tra i quali l’auto privata nel 77% dei casi. Il 56,9% utilizza l’auto privata tutti i giorni, e soltanto il 4,1% viaggia sui mezzi di trasporto pubblico (Mobilità Sostenibile in Italia – Euromobility). Per quanto riguarda l’area vasta di Cagliari, il 67% delle persone che risiedono nel capoluogo o nell’hinterland soffre un inquinamento acustico oltre i livelli di guardia: la causa principale, nel 97% dei casi, è il traffico veicolare (secondo il Piano di azione per l’Agglomerato di Cagliari).
"Contemplando questo desolante scenario- ha continuato Pirica - abbiamo intuito che la risposta era già sotto gli occhi di tutti e, proprio per questo, ignorata. Da lì il passaggio successivo: quello di aprire un mercato in cui le auto elettriche fossero immediatamente fruibili, pronte a sostituire quelle tradizionali". E così è decollato il progetto Movirindì, con due veicoli protagonisti nella nuova era della trazione totalmente elettrica: Zero e Birò. Si tratta di due city car destinate, per l’appunto, alla mobilità urbana e sub-urbana in Sardegna. Sono elettriche al 100%, cioè non sono ibridi o comunque adattamenti di automobili con motore tradizionale a combustione. Sono ecologiche al 100%,silenziose, non emettono gas di scarico, permettono un drastico abbattimento dei consumi e dei costi di gestione,consentono un risparmio anche indiretto (il bollo auto non si paga per i primi cinque anni, la polizza Rc auto è ridotta al minimo e, considerato il bollo a zero euro, consente un risparmio sino al 64% in meno rispetto a una piccola vettura tradizionale). Inoltre, un pieno costa una manciata di euro. E sono totalmente made in Italy.
Il tassello fondamentale affinchè l'arrivo della mobilità elettrica in Sardegna possa imprimere una svolta effettiva sotto il profilo ambientale, dei trasporti eco-sostenibili e nella complessiva efficienza della mobilità urbana dell'isola, è la creazione di un sistema che coinvolga tutte le Istituzioni interessate al processo di cambiamento (Regione, Province, Comuni, Università, Società di gestione di porti e aeroporti) e, con esse, le piccole e medie imprese del settore energetico.
"La nota più dolente- ha confessato Pirina - rimane il rapporto con le istituzioni e lo scontro quotidiano contro i muri di gomma dei nostri interlocutori. Stiamo cercando di affiancare gli enti per portarli a capire che la mobilità elettrica non è più un progetto di ricerca, volto alla mera sperimentazione. Le macchine esistono e vanno usate, i progetti attuati, oltre che studiati. La tecnologia e la meccanica sono pronte. Più che azioni di marketing stiamo facendo dei veri e propri restyling concettuali. Non siamo commercianti d’auto, ma professionisti che osano ancora credere nel valore della vocazione. Il nostro motto è: "la mobilità elettrica non è più un concetto futuristico su cui intrattenersi a tempo perso, ma è una realtà concreta, che può essere avvicinata alle persone". Come? "Rompendo lo schema e permettendoci di fare politiche pubbliche, pur essendo, noi, un’azienda privata".
Ciò che emerge dalla scommessa di Pirina e Merlin è che i cambiamenti culturali devono passare attraverso orientamenti pubblici. Il compito delle amministrazioni in questo delicato frangente di transizione sembra essere quello di anticipare molte delle problematiche che affliggeranno le nostre città tra 10 anni, e l’anticipo si giocherà per una buona parte sulla capacità di dispensare stimoli positivi nel quotidiano per indurre un cambiamento nelle consolidate abitudini “a vicolo cielo”.
"Il nostro obiettivo - ha concluso Pirina - è che gli enti, oltre a porsi come interlocutori vivaci e propositivi, sviluppino tra di loro un salutare tam-tam per diffondere la giusta consapevolezza sul fatto che le macchine elettriche in Italia si fanno e che sono immediatamente fruibili.
La nostra strategia consiste nel guardare all’innovazione da un punto di vista non meramente tecnico, ma da quello più corretto per essere divulgato in una maniera che sia comprensibile a tutti. Il nostro maggior desiderio? Pur sapendo che non diventeremo mai ricchi, vogliamo lasciare il mondo più pulito. La sua realizzazione dipende esclusivamente dalla capacità dei Sardi di progettare ed attuare una nuova visione della loro terra e del loro futuro".
Per maggiori informazioni:
www.movirindi.com
www.ischida.it