Milano dà il via alla raccolta dell’umido
Slitta da gennaio ad aprile la sperimentazione della raccolta separata dell’umido in tre quartieri milanesi. Obiettivo: estendere il servizio a tutta la città
05 January, 2009
Dopo tredici anni Milano ci riprova. Il primo aprile parte la sperimentazione della raccolta dell’umido nei quartieri di San Siro, Bovisa e Accursio. Durerà sei mesi. Si tratta di una “prova generale” rivolta a 45 mila cittadini. Se l’esito è positivo, allora si estende gradualmente la differenziata dell’umido fino a coprire tutta la città.
In realtà il test era stato previsto per gennaio. Ma i tempi tecnici necessari all’Amsa per organizzare il servizio, e per l’acquisto di materiali e mezzi, hanno fatto slittare la partenza di circa tre mesi.
A gennaio per ora arriveranno soltanto le lettere del Comune. Per informare ufficialmente i residenti dei tre quartieri del “tirocinio” della raccolta dell’umido. Oltre alla comunicazione, le famiglie riceveranno anche un kit con il necessario per iniziare: contenitori per i condomini, cestini per gli appartamenti, fornitura di appositi sacchetti. I sei mesi di rodaggio serviranno a Palazzo Marino per osservare il funzionamento del servizio e comprendere le relative problematiche.
La raccolta dell’umido estesa a tutta la città consentirebbe di “depurare” i rifiuti milanesi della loro frazione organica e di “rianimare” la raccolta differenziata ferma al 35% nel capoluogo lombardo. Secondo i calcoli del Comune, con l’umido la differenziata milanese aumenterebbe almeno del 7%. Una percentuale dignitosa ma soprattutto necessaria perché i rifiuti prodotti a Milano sono aumentati. Negli ultimi due anni sono stati circa 20 kg in più a testa. Tradotto in termini di tonnellate significa oggi avere toccato quota 750 mila tonnellate, e nel 2011 rischiare di aggiungerne altre.
Dati che, secondo Maurizio Cadeo, assessore all’arredo urbano e al verde, spiegherebbero perché aprire un secondo termovalorizzatore. Ma Comune e Amsa pensano anche a dove destinare l’umido raccolto. Una prospettiva è quella di creare un impianto per le 150 mila tonnellate all’anno di umido raccolto. Una parte di frazione umida sarà trasformata in concime e un’altra sarà utilizzata per ottenere il gas con cui dare riscaldamento a 10 mila persone.
Raccolta umido: test per 45 mila abitanti- da La Repubblica del 5.01.09
1 commenti
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07.01.2009 16:01
ERA ORA CHE ANCHE LA CITTA' DI MILANO SI ADEGUASSE PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DELL'UMIDO.E' UNA PROVA DI CIVILTà DA PARTE DEI CITTADINI. SI TRATTA DI ALLEGGERIRE LA RACCOLTA
DEL "SACCO NERO" E DI EVITARE SPRECHI E SUPERLAVORO DELL'INCENERITORE.SI ALLONTANEREBBE COSI' LA NECESSITA' DI COSTRUIRNE UN ALTRO,CON TUTTE LE PROBLEMATICHE AMBIENTALI, POLITICHE E SOCIALI CHE NE COMPORTEREBBERO.SAREBBE ANCHE UN OCCASIONE PER INCREMENTARE POSTI DI LAVORO E RISPARMIARE ANCHE SULL'ENERGIA.TUTTO QUESTO NON E' DA POCO. NATURALMENTE,DOPO IL PERIODO DELLA SPERIMENTAZIONE, LA RACCOLTA DELL'UMIDO DOVRà INTERESSARE INTERAMENTE TUTTA LA CITTA' PORTANDO AL MASSIMO QUELLI CHE SONO I BENEFICI DERIVANTI DAL PUNTO DI VISTA ECONOMICO,AMBIENTALE. INDI PER CUI: SARA' SENZ'ALTRO UN'ESPERIENZA POSITIVA CHE NON POTRà CHE PORTARE BENEFICI VERSO L'INTERA COMUNITA'E SODDISFAZIONE A CHI AVRA' FATTO LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEL CARTONE.DEL VETRO,E NON ULTIMO DELL' "UMIDO".