Riciclo: i benefici prodotti dall'attività Conai dal 1999 valgono 9,3 miliardi di euro
I benefici di raccolta e riciclo degli imballaggi gestiti dal sistema Conai secondo l’MP2 Annual Report sulle materie prime seconde. Nel 2010 aumentati i livelli di riciclo rispetto al 2009: dall'8% del vetro al 30% dell'acciaio
15 June, 2011
Quello che buttiamo via è una risorsa che, se usata bene, può portare benefici reali. Lo dice il rapporto Althesys, presentato agli Stati generali del riciclo organizzati da Conai: in dodici anni di attività del consorzio, infatti, facendo un bilancio, si ottiene alla fine un più 9,3 miliardi di benefici, dovuti, tra le altre cose, a costi di smaltimento evitati, minori emissioni e indotto generato. «Stupisce la sorpresa causata da questi dati, visto che in Italia il riciclo è ormai una realtà consolidata», commenta Edo Ronchi, ex ministro dell’Ambiente, senza usare mezzi termini.
Eppure nessuno dice mai che nel 2010 si sono riciclate quasi 5,2 milioni di tonnellate di carta, 3 milioni di tonnellate di legno, 1,6 di plastica, 1,9 di vetro, 21,5 di acciaio e 804.000 tonnellate di alluminio, con un aumento rispetto al 2009 che va dall’8,2% in più per il vetro al 30% in più per l’acciaio. Dati che riguardano tutti i tipi di rifiuti avviati al riciclo, e non solo gli imballaggi, che comunque costituiscono una fetta importante. Nel 2010, il peso delle cosiddette “materie prime seconde” si è rivelato importantissimo: sul fabbisogno totale dell’industria, erano riciclati l’80% del vetro, il 75% dell’alluminio, il 60% dell’acciaio e del legno, il 56,5% della carta e il 22% della plastica.
Alessandro Marangoni (Althesys), sottolinea soddisfatto come questi numeri rivelino in modo tangibile la possibilità di un’economia verde: «Una ripresa dell’industria del riciclo, con i mercati delle materie prime seconde in forte salita», sintetizza il Conai, grazie al quale «nel 2010 è stato riciclato il 64,6% degli imballaggi immessi al consumo (+ 4,6% rispetto al 2009)».
Il Conai, Consorzio Nazionale Imballaggi, è nato nel 1997 per gestire e promuovere il riciclo, la raccolta, e il recupero dei rifiuti di imballaggio immessi sul mercato dalle imprese e consumati dai cittadini. E’ un consorzio privato, senza fini di lucro, costituito dalle imprese produttrici e utilizzatrici di imballaggi (oltre 1,4 milioni le aziende aderenti), con la finalità di perseguire gli obiettivi di recupero e riciclo dei materiali di imballaggio previsti dalla legislazione europea e recepiti in Italia attraverso il Decreto Ronchi. «Per l’avvio a riciclo dei rifiuti di imballaggio (23% dei rifiuti urbani, a loro volta un quarto dei rifiuti totali) - spiega il presidente Roberto De Santis - Conai ha garantito, anche nel recente passato di grave crisi dell’economia, il ritiro dei rifiuti urbani di imballaggio continuando a riconoscere ai Comuni i corrispettivi previsti dall’Accordo Anci-Conai. Il Sistema Consortile ha confermato, sulla base dei dati illustrati, il suo ruolo sussidiario rispetto al mercato: una funzione di supplenza onerosa per le imprese, che fa salva la possibilità di ricorrere al mercato disinnescandone gli insuccessi. Oggi con la ripresa delle quotazioni delle materie prime seconde si stanno creando le condizioni per una riduzione del Contributo Ambientale su alcuni materiali».
Ma se molto è stato fatto, altrettanto c’è ancora da fare. Bisogna in primo luogo bloccare quel fenomeno per cui, spiega Ronchi, «i rifiuti in Italia crescono più del Pil e dei consumi» e portare tutte le Regioni a livelli di raccolta differenziata soddisfacenti. E poi c’è la partita della qualità della differenziata, che è ancora aperta. Servono, dice il presidente di Federambiente Daniele Fortini, «sistemi di calcolo della percentuale differenziata uguali per tutti», e «standard omogenei per misurare la qualità dei rifiuti raccolti», sottolinea Letizia Nepi, segretario di Fise Unire. Bisognerebbe «aumentare i benefici per i cittadini del luogo», insiste il presidente di Anci Filippo Bernocchi. Per Filippo Brandolini, presidente di Herambiente, azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti in Emilia Romagna, «c’è bisogno di più informazione dei cittadini», mentre Edo Ronchi indica la via delle politiche di prevenzione, della raccolta domiciliare e delle sanzioni per chi non differenzia i rifiuti.
Ammontano a 9 miliardi i benefici netti per il Paese legati all’attività del Sistema CONAI - comunicato stampa Conai del 15.06.2011