Rifiuti, la ricetta De Magistris: “Tre mesi per la differenziata”
Il sindaco presenta il suo piano ma a Roma il Consiglio dei ministri non dà il via libera ai flussi extraregionali e Napoli torna nel caos - La Stampa del 17.06.2011
17 June, 2011
di Antonio Salvati
Tante buone intenzioni, ma l'unica soluzione, per ora, è dichiarare di nuovo l’emergenza. Anche perché da questa mattina sarà difficile per l'Ufficio Flussi della Regione Campania governare lo smaltimento dei rifiuti di 3 Province (Napoli, Benevento e Salerno) su 5. «Caserta e Avellino hanno gli impianti Stir pieni e prevedono il blocco in una settimana», spiega il governatore della Campania Stefano Caldoro. «A quel punto sarebbero 5 province su 5 e la Regione potrebbe solo prendere atto che l'unica possibilità sono i flussi extraregionali. E dopo - conclude non c'è altro che lo stato d'emergenza».
Un aiuto poteva arrivare ieri dal Consiglio dei Ministri, pronto - con una norma in grado di interpretare una sentenza del Tar che blocca i flussi extraregionali - ad autorizzare il trasferimento dei rifiuti solidi urbani fuori dalla regione. Ma questo provvedimento è stato rinviato per ulteriori approfondimento. «Mi auguro - ha spiegato Caldoro - che non ci siano ragioni politiche. Se ci dovessero essere ragioni politiche da parte della Lega sarebbero sbagliatissime, sia nel merito che sulla strumentalità di una battaglia politica che non può essere fatta su questi temi».
Una situazione al limite che ha spinto il prefetto Andrea Di Martino a convocare una riunione urgente tra Regione, Provincia e Comune per trovare una soluzione rapida. Vertice aggiornato a questa mattina. A Napoli e sulle strade della sua provincia ci sono circa diecimila tonnellate di spazzatura accatasta. E per il fine settimana le previsioni non sono ottimistiche. Anche sul versante dell'ordine pubblico: nella notte tra mercoledì e giovedì sono stati segnalati una ventina di roghi. Diverse le proteste, con cassonetti rovesciati e traffico bloccato. Inoltre, la Commissione europea potrebbe avviare una procedura di infrazione, con conseguente blocco, fino a nuovo ordine, di 145 milioni di fondi. Il commissario all'Ambiente Janez Potocnik ha riferito che malgrado i miglioramenti «la situazione preoccupa la Commissione». Proprio ieri il sindaco De Magistris ha presentato la prima delibera sui rifiuti: differenziata e no all'inceneritore, con 325mila napoletani che avranno la raccolta porta a porta entro 90 giorni e no al termovalorizzatore di Napoli Est. Entro 60 giorni poi, l'Asìa ( neo presidente Raphael Rossi) dovrà presentare un piano degli impianti e la loro localizzazione. Saranno previsti almeno tre impianti di compostaggio («Il primo - dice il vicesindaco Tommaso Sodano - è pronto a Caivano, per 35mila tonnellate di organico all'anno. Due saranno realizzati con risorse del Comune o attraverso partecipazione pubblicoprivata»): un impianto di valorizzazione dei rifiuti ingombranti e della carta e uno impianto di trasferenza per i rifiuti residui. Poi: divieto nelle mense scolastiche di utilizzare materiale usa e getta, divieto della pubblicità postale «non indirizzata» (i volantini), il rafforzamento dell'ordinanza che vieta la vendita di frutta e ortaggi con il fogliame e sarà incentivato l'uso dell'acqua pubblica, anche con le bollicine, con 10 nuove fontane.