Gas serra, la Polonia frena sull'ipotesi del -25% al 2020
Battuta d'arresto nel processo di innalzamento della soglia di gas serra da tagliare entro il 2020. Il governo polacco ha infatti comunicato espressamente la sua contrarietà, interrompendo i negoziati tra gli stati membri. Delusa la commissaria Ue per il Clima
24 June, 2011
Sono passati pochi mesi dall'annuncio della Commissione europea di voler innalzare al 25% (rispetto ai livelli del 1990) il target di riduzione dei gas serra entro il 2020, ma ora potrebbe giungere da Varsavia una brusca battuta d'arresto al processo di inasprimento delle politiche comunitarie anti- riscaldamento globale. Il governo polacco, infatti, ha interrotto i negoziati in corso tra i 27 stati membri proprio per tentare di giungere a un nuovo accordo, dichiarando esplicitamente la sua contrarietà all'ipotesi di “alzare l'asticella” al -25%. Il parere avverso della Polonia è stato comunicato in occasione del Consiglio dei ministri dell’Ambiente che si è svolto nei giorni scorsi in Lussemburgo, che avevo all'ordine del giorno proprio l’incremento dell'obiettivo di riduzione dei gas serra.
Lo stop di Varsavia è giunto dunque come una doccia fredda per Bruxelles, come ammette la stessa commissaria europea per il Clima, Connie Hedegaard, che non ha nascosto la sua delusione per la scelta polacca. E pensare che solo qualche settimana fa la Commissione ambiente del parlamento Ue aveva approvato una risoluzione che chiedeva formalmente alle istituzioni comunitarie di portare addirittura al -30% il target di riduzione dei gas climalteranti entro il 2020. Un'ipotesi che dopo la drastica presa di posizione del governo polacco potrebbe diventare molto difficile da realizzare.