"Coltivare" il fotovoltaico, la strada per il rispetto del paesaggio e dell’agricoltura
Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera di Nicola de Ruggiero, assessore all’Ambiente della Regione Piemonte dal 2005 al 2010. “Spesso il fotovoltaico ci pone problemi circa il rispetto del paesaggio: la risposta non può che essere "coltivare" il fotovoltaico dove problemi di impatto non ve ne sono”. Un esempio: il parco fotovoltaico inaugurato il 29 giugno presso l'impianto di depurazione della SMAT a Castiglione Torinese
30 June, 2011
Sono passate due settimane dal fantastico referendum che boccia il nucleare; sento spesso rivolgermi una semplice domanda di buon senso: ma ce la faremo senza il nucleare? Ma le "rinnovabili" fino a che punto possono arrivare?
Si può rispondere con le parole ricordando anche le grandi potenzialità ancora non sfrutttate del risparmio energetico, ma è meglio rispondere con i fatti.
Il 29 giugno è successo un fatto: la inaugurazione del parco fotovoltaico presso l'impianto di depurazione della SMAT a Castiglione Torinese sulle rive del Po.
Inaugurazione bagnata, sotto la pioggia, ci si augura fortunata, che ci ricorda il limite della discontinuità del "regalo" di energia solare.
Qualche numero: superfice del parco 43.000 mq accanto alle vasche del depuratore; 4253 pannelli da 235 W ciascuno per un totale di 7000 metri quadrati ; produzione annua 1.200.000 mila kWh all'anno; 6 pannelli sono cosiddetti "inseguitori biassiali" che ruotando sfruttano al massimo l'assorbimento della luce solare.
L'investimento è stato di 2.4 milioni di Euro con un contributo della Regione Piemonte di 500.000 euro; il resto autofinanziamento SMAT. L'introito stimato è di 530.000 euro con un ritorno del capitale investito in circa 4 anni.
Spesso il fotovoltaico ci pone problemi circa il rispetto del paesaggio, dell'ambiente e della produzione agricola; la risposta non può che essere "coltivare" il fotovoltaico dove problemi di impatto non ve ne sono e l'impianto di depurazione della gran parte dei liquami della provincia di Torino è un "atterraggio" privilegiato per i pannelli cinesi.
Sì, pannelli cinesi: la ditta che ha lavorato è di Rivoli, una ditta locale quindi, ma i pannelli sono cinesi. Ciò evidenzia come i provvedimenti da noi a suo tempo adottati come giunta Bresso che destinavano cospicue risorse economiche per incentivare una filiera completa delle opportunità offerte dallo sviluppo del risparmio energetico e delle fonti rinnovabili, dalla produzione all'installazione, non abbiano in questo caso raggiunto l'obiettivo.
Sempre, e giustamente, in tutte le assemblee pubbliche si sente una domanda: ma se la situazione è questa perchè il "pubblico" non dà il buon esempio?
Questo è un buon esempio: la società pubblica SMAT ad oggi ottiene il 20 % del suo consumo di energia da auto-produzione da fonte rinnovabile.
Mi aspetto quanto prima analoghe inaugurazioni connesse al progetto "fotovolteizziamo le discariche esaurite" promosso e finanziato dalla giunta Bresso. Come mi auguro di veder presto montare i pannelli di fotovoltaico sulla bonificata Amiantifera di Balangero!
30 giugno 2011, Nicola de Ruggiero assessore regionale all'Ambiente 2005-2010