Il carcere di Torino più sostenibile grazie al lavoro dei detenuti
Grazie a un progetto di formazione e lavoro che ha coinvolto 24 reclusi, la casa circondariale Lorusso e Cotugno ha subito importanti interventi di efficientamento energetico. La palazzina degli uffici amministrativi consumerà il 73% di gas in meno, e i detenuti potranno sfruttare le competenze acquisite una volta usciti dal carcere
01 July, 2011
A Torino il reinserimento lavorativo dei detenuti si coniuga con la sostenibilità. Grazie al progetto “Liberiamo le competenze”, alcuni reclusi ospitati dal carcere Lorusso e Cotugno hanno lavorato per rendere la casa circondariale più eco-compatibile. L'iniziativa, realizzata in collaborazione il Gruppo Saint-Gobain, l'Agenzia energia e ambiente di Torino e la fondazione Casa di carità arti e mestieri, è tata finanziata dalla Regione Piemonte e ha coinvolto 24 detenuti, che hanno prima di tutto frequentato un corso teorico-pratico sulla riqualificazione energetica degli edifici. In questo modo, per loro è stato possibile partecipare alla realizzazione di interventi di efficientamento nella palazzina degli uffici amministrativi del carcere. In particolare, i detenuti hanno lavorato per impermeabilizzare e coibentare sia le pareti interne che quelle esterne.
Un'esperienza che non solo ha migliorato la performance ambientale dell'istituto di pena, ma ha anche assicurato ai reclusi un'opportunità di formazione utile per il loro avvenire. «L'obiettivo della nostra formazione è fornire alle persone professionalità davvero spendibili una volta fuori – ha spiegato Pietro Buffa, direttore del carcere - i detenuti hanno fatto formazione su tecniche e materiali e hanno lavorato dalle 8 alle 11 e dalle 13 alle 15, in linea con gli orari che regolano la vita del carcere». Poi, naturalmente, ci sono gli importanti risvolti in tema di risparmio energetico. Grazie ai lavori effettuati, infatti, il costo annuo per il riscaldamento della palazzina sarà drasticamente ridotto: dagli attuali 26.630 a 7.049 euro, con una riduzione del 73,52%. Stessa percentuale di risparmio per quanto riguarda il consumo di metano, che diminuirà dai 48.242 metri cubi di adesso a soli 12.770 m3.
A fornire il necessario supporto tecnico e la formazione ai detenuti è stato il Gruppo Saint-Gobain Italia. «Abbiamo creduto sin dall'inizio in questo progetto – ha commentato il presidente Gianni Scotti - è un'iniziativa in cui si coniugano l'aspetto umano, sociale e ambientale. Ci auguriamo che casi virtuosi come questo, dove pubblico e privato si incontrano in modo proficuo, si possano ripetere altrove».