Intervista a Vendola sui rifiuti di Napoli: "La Puglia ancora solidale"
Eco dalle città ha intervistato il presidente della regione Puglia Vendola e l’assessore regionale all’Ambiente Nicastro intervenuti al convegno “Dall’emergenza all’eccellenza. Bonifiche di Manfredonia 2010/2011” che si è svolto il 4 luglio 2011 presso il Politecnico di Bari
04 July, 2011
"Non ci sottrarremo al dovere della solidarietà nei confronti della Regione Campania". Lo hanno dichiarato a Eco dalle città il presidente della regione Puglia Nichi Vendola e l’assessore all’Ambiente Nicastro.
Tra febbraio e maggio 2011, nonostante una diffida emanata da Vendola nei confronti del gestore della discarica (poi sospesa dal Tar Lazio), l’Italcave di Taranto ha conferito, aggirando il protocollo di intesa, 60.000 tonnellate di rifiuti provenienti dagli Stir campani. Nonostante ci sia in corso un dibattimento, con una sentenza di primo grado del Tar Lazio, rimane ferma l’offerta di solidarietà della regione Puglia.
Presidente Vendola, qual è la posizione della Puglia nei confronti dei rifiuti di Napoli? La Puglia cosa farà?
Non ci sottrarremo al dovere della solidarietà nei confronti della Regione Campania. Non ci sottrarremo neanche al dovere di garantire il rispetto della salute pubblica dei pugliesi, e quindi intendiamo imporre il rispetto di quei protocolli ambientali che ci consentono di verificare la qualità del rifiuto conferito.
L’assessore all’Ambiente Nicastro alcuni giorni fa ha dichiarato che sono arrivate in Puglia 60.000 tonnellate al di fuori del protocollo stilato tra Campania e Puglia. Lei conferma?
E’ certo. Per questo abbiamo fatto ricorso alla giustizia amministrativa, e quando il Tar del Lazio ci ha dato ragione, in quel frattempo [ndr. tra febbraio 2011 e maggio 2011] avevano conferito 60.000 tonnellate di rifiuti al di fuori del protocollo.
A questo punto la Puglia vorrà ulteriormente offrire altra “solidarietà”?
Noi non ci sottraiamo a questo dovere, perché non siamo leghisti e non siamo razzisti. La Campania è la nostra stessa carne e la nostra stessa terra. Non possiamo vedere sprofondare Napoli e rimanere indifferenti. Tuttavia continueremo a lottare ai tavoli tecnici affinché vengano garantiti i nostri diritti. E da questo punto di vista denunciamo l’assoluta indisponibilità e sciatteria del Governo nazionale.
Assessore Nicastro, qual è la posizione della Puglia nei confronti della Campania alla luce della sentenza del Tar del Lazio? La Puglia riceverà altri rifiuti?
Noi abbiamo un protocollo ed è ancora in vigore. Nel rispetto di quel protocollo e verificati anche i tonnellaggi che in parte sono arrivati fuori protocollo, e che non sono stati legittimati dal Tar Lazio, ovviamente, escluse quelle tonnellate, sì, il protocollo per noi è valido. Ma i rifiuti devono entrare in condizioni di garanzia, come quelle che abbiamo pattuito insieme alla regione Campania.
La Puglia, di fatto, ha già ospitato 60.000 tonnellate. Qual è la politica che la regione intende perseguire? Ulteriore solidarietà?
Quando c’è un’emergenza e c’è da prestare solidarietà alla Campania, o alla Vald’Aosta, non è la politica che fa premio ma sono altre considerazioni: direi che è la morale. Nessuna valutazione sulle speculazioni politiche. Se c’è qualcuno che ha bisogno di aiuto noi tendiamo la mano, però dobbiamo sapere cosa arriva e in quali condizioni arriva, perché il diritto alla salute dei cittadini campani non è plusvalente rispetto al diritto alla salute dei cittadini pugliesi.
Il discorso di Vendola sul decreto rifiuti
Non si può scrivere, a fronte dell’emergenza a Napoli, un decreto sui rifiuti che ancora oggi noi non conosciamo, un oggetto fantasma, un decreto che ingloba l’idea della secessione. Non si può, in un decreto legge, proclamare che c’è un’emergenza nazionale e dire che non c’è la nazione, perché una parte della nazione si sottrae al proprio dovere di solidarietà. Io non lo accetto. Lo considero un atto inammissibile.
Tanto più ne parlo perché mi sento autorizzato dal fatto che negli ultimi tre anni la regione Puglia ha espresso solidarietà come nessun’altra regione d’Italia. Noi abbiamo accolto più di tutti i rifiuti messi insieme di tutte le altre regioni d’Italia. In meno di tre anni abbiamo accolto 110.000 tonnellate di rifiuti. Li abbiamo accolti non soltanto sottolineando che era nostro dovere esprimere solidarietà, ma anche sottolineando che era nostro dovere tutelare la salute pubblica dei pugliesi. E abbiamo chiesto il rispetto di alcuni protocolli ambientali per poter accogliere i rifiuti. Per me è stata una nota dolente in questi mesi dover ricorrere al Tar del Lazio per lamentare che i protocolli ambientali fossero sistematicamente violati, e trovarmi di fronte ad una situazione che non consentiva né a noi né ai carabinieri e né all’Arpa Puglia di poter regolare la propria opera di monitoraggio della qualità dei rifiuti. Non mi sottrarrò neanche questa volta al dovere della solidarietà però ho bisogno di sapere, e mi dispiace l’assenza del ministro, qual è la sede, qual è il luogo nel quale posso far valere il secondo principio per me indisponibile: quello della tutela della salute pubblica dei cittadini pugliesi. Io voglio sapere, per ogni chilogrammo di rifiuti che arriva nelle discariche pugliesi, voglio sapere che cosa sto accogliendo, perché non posso pensare che la solidarietà a terzi significhi violare i doveri che ho nei confronti dei cittadini pugliesi.