Bortoni (Aeeg): «Rinnovabili ed efficienza sono cruciali per la ripresa economica»
Nella Relazione annuale dell'Autorità per l'energia, il suo presidente Guido Bortoni sostiene che investire in settori come le fonti rinnovabili e l'efficienza energetica è un tassello decisivo per garantire all'Italia una ripresa economica. Fondamentale anche riequilibrare gli investimenti a favore delle rinnovabili termiche
06 July, 2011
Infrastrutture e sostenibilità del sistema energetico. Sono questi, secondo il presidente dell'Aeeg (Autorità per l’energia elettrica e il gas) Guido Bortoni, gli elementi chiave di cui il settore energetico dovrebbe tener conto per garantire all'Italia una ripresa economica adeguata. Bortoni lo sostiene nella “Relazione annuale sullo stato dei servizi e sull’attività svolta” appena pubblicata dall'Authority, precisando che non è più necessario favorire l'adeguamento infrastrutturale e lo sviluppo delle rinnovabili «solo indirettamente, attraverso la riduzione del costo degli input energetici, ma anche direttamente, grazie all’effetto-volano per l’intera economia che può venire dagli investimenti nel settore».
Esplicita, dunque, la richiesta di scommettere sul settore delle rinnovabili, anche se Bortoni precisa la necessità di «di uno sviluppo regolare, non caotico ed equilibrato nell’allocazione delle risorse, così da trainare e supportare lo sviluppo dell’intera filiera nazionale della cosiddetta green economy». Il riferimento alle rinnovabili termiche è chiaro, anche perché non è la prima volta che l'Autorità chiede di puntare «non solo sull’utilizzo delle rinnovabili nel settore elettrico ma anche e soprattutto in quello termico, in virtù della maggiore resa in termini energetici che si traduce in minor ricorso al sistema degli incentivi».
L'altro aspetto che Bortoni sottolinea con decisione riguarda le politiche di sviluppo dell'efficienza energetica, a cui spetta, secondo il presidente dell'Aeeg, «un ruolo sempre più rilevante e centrale». Da sfruttare soprattutto il know-how acquisito in settori come edilizia e termotecnica, grazie a esperienze come quella dei certificati bianchi. «Nel primo quinquennio di funzionamento, - ricorda Bortoni – questo meccanismo ha consentito di risparmiare oltre 7 miliardi di kWh ogni anno, pari al 2% dei consumi elettrici, a fronte di soli 531 milioni di euro di incentivi nell’intero periodo».
Positiva la reazione del Wwf alle parole di Bortoni, che si attribuisce il merito, insieme agli altri soggetti che da anni promuovono le rinnovabili, di questa presa di coscienza da parte del “gotha” nazionale del settore elettrico. «E' merito di chi lo dice di anni, come il Wwf, e certamente merito della schiacciante maggioranza degli Italiani che ha sonoramente bocciato il nucleare il 12 e 13 giugno – ha dichiarato Mariagrazia Midulla, responsabile energia e clima dell'associazione - però è un fatto che sia ieri nel dibattito seguito alla relazione del Gestore del mercato elettrico (Gme), che oggi nella relazione annuale del presidente dell'Autorità per l'energia, il ruolo delle fonti rinnovabili e dell'efficienza energetica come volano della green economy e dello sviluppo sostenibile, non è più marginale e di contorno, ma sta diventando centrale». Una presa di posizione che il Wwf definisce «un fatto positivo».
La relazione annuale dell'Aeeg.