Australia, ecco la tassa sulla Co2
Il premier australiano Gillard ha reso noti i dettagli del funzionamento della nuova carbon tax, che entrerà in vigore a metà 2012. Il provvedimento interesserà 500 “grandi inquinatori”, che dovranno pagare circa 17 euro per ogni tonnellata di Co2 emessa. Immediate le polemiche, ma il governo promette sgravi fiscali per bilanciare la situazione
11 July, 2011
Brutte notizie per i “grandi inquinatori” australiani. Il primo ministro Julia Gillard, infatti, ha rivelato i dettagli della tassa sulle emissioni che entrerà in vigore in Australia a partire dalla metà del 2012. La carbon tax prevede che 500 aziende paghino un'imposta di 23 dollari australiani (17,2 euro) per ogni tonnellata di Co2 emessa. Il provvedimento aumenterà il peso fiscale del 2,5 % annuo fino al 2015, quando la tassa sulle emissioni andrà in pensione per essere sostituita da un sistema di Emission trading (Ets). Il governo australiano ha deciso di utilizzare i fondi raccolti con la carbon tax per nuovi progetti di sviluppo nel settore delle energie rinnovabili. «Il futuro della nazione deve essere un futuro ad energia pulita – ha dichiarato la premier - Abbiamo optato per la via più economica per ridurre l'inquinamento legato alla Co2».
Immediate, com'era prevedibile, le reazioni dei 500 “grandi inquinatori” interessati dalla nuova misura (produttori di carbone, imprese siderurgiche, compagnie aeree), che temono che la carbon tax possa pesare sulle tasche dei contribuenti (ad esempio a causa dell'aumento dei costi di alcuni prodotti e servizi), e far perdere molti posti di lavoro. Ma il governo di Camberra garantisce che la tassa sulle emissioni sarà compensata da un pacchetto di agevolazioni fiscali personali, a partire dall'abolizione della soglia d’esenzione tributaria per i lavoratori. Gillard, inoltre, ha annunciato l'istituzione di un fondo da 24 miliardi dollari che andrà alle famiglie attraverso tagli delle imposte per bilanciare l’aumento dei prezzi dell’energia legato alla carbon tax. L'Australia è uno dei Paesi col più alto livello pro capite di emissioni di gas serra, dovute soprattutto al fatto che l'80% della produzione energetica deriva dal carbone.