Rifiuti, il rebus della disponibilità delle regioni
Mentre continuano ad aumentare le giacenze in città (2mila tonnellate) si sblocca la situazione conferimenti in altre regioni: il primo via libera arriva dalla Toscana che riceverà, da qui a dicembre, 10 mila tonnellate. Liguria ed Emilia fanno passi indietro, la Lombardia ribadisce il 'no'. Superato lo scoglio del ricorso al Tar nel beneventano.
12 July, 2011
Torna ad aumentare la giacenza nelle strade di Napoli: questa mattina sono 2mila le tonnellate a terra. Intanto il sindaco Luigi de Magistris si è reso disponibile per incontrare il premier Silvio Berlusconi: «se il presidente è disponibile si può fare già la prossima settimana, voglio parlare con lui non solo di rifiuti».
Toscana. La regione Toscana è pronta a ricevere 10mila tonnellate di rifiuti da Napoli e dintorni. Da qui al 31 dicembre le due più grandi discariche toscane, quella di Scapigliato, nel comune di Rosignano, e quella di Legoli, nel comune di Peccioli, accoglieranno quindi la spazzatura campana.
«Ora ci auguriamo che le autorità della Campania prendano provvedimenti per risolvere l’emergenza», ha dichiarato l’assessore all’ambiente, Anna Rita Bramerini subito dopo la fine della seduta di giunta che ha ratificato l’intesa con la Campania e col ministero dell’Ambiente.
Ancora l’assessore: «Sia chiaro che se l’emergenza continuasse a protrarsi per anni non sarebbe più tale e ci costringerebbe ad assumere posizioni contrarie ad altre richieste di disponibilità. Perché sia chiaro: spetta al governo garantire che siano effettuati dalle autorità locali i piani di gestione e smaltimento rifiuti ed eventualmente intervenire con poteri sostitutivi in presenza d’inadempienze e ritardi».
Queste nuove 10mila tonnellate dalla Campania rappresentano lo 0,6% dei rifiuti urbani che ogni anno la Toscana manda in discarica. Le 10 mila tonnellate saranno divise a metà: 5 mila a Rosignano e 5 mila a Peccioli. Nelle settimane scorse i due comuni si erano addiritura scoperti rivali nella corsa ai rifiuti campani. Che alla fine rappresentano un business: per ogni tonnellata di spazzatura ricevuta, i gestori delle discariche incassano circa 100 euro. Quindi 10mila tonnellate valgono un milione di euro. Un affare.
Liguria ed Emilia. Passo indietro del sindaco di Genova Vincenzi e del governatore ligure Burlando: dopo aver dato l’ok ad accogliere 20mila tonnellate nella discarica di Monte Scarpino hanno messo a disposizione della Campania appena dieci camioncini, in grado di trasportare 200 tonnellate di rifiuti. In Emilia Romagna, il comune di Ostellato (Ferrara) riceverà la frazione umida campana, che verrà trasformata in compost, per un totale di 5000 tonnellate.
Lombardia. L'assessore al Territorio e Urbanistica con delega ai rifiuti Daniele Belotti ha ribadito il 'no' della Lombardia ai rifiuti campani: "Come ampiamente già ribadito, Regione Lombardia non ha nè la possibilità nè la volontà di smaltire i rifiuti napoletani. Confermiamo, invece, ancora una volta - conclude l'assessore - la nostra disponibilità a offrire consulenze tecniche".
Benevento. Via libera del Tar al conferimento di 100 tonnellate quotidiane di rifiuti “made in Napoli” presso la discarica di Sant’Arcangelo. Il Tar Lazio ha respinto il ricorso avanzato dalla Provincia di Benevento contro le decisioni della Regione Campania. Nella sentenza emessa dal Tar si sottolinea il carattere di straordinarietà dell’Ordinanza Caldoro, il che significa che questa contestatissima iniziativa non potrà essere ripetuta nel tempo o protratta all’infinito. Si tratta solo di una misura eccezionale che però non delinea nulla di definitivo.
L'ordinanza approvata venerdì scorso prevede lo svuotamento degli stir napoletani con il conferimento della frazione umida (Fut) nelle discariche di San Tammaro, Savignano Irpino e Sant'Arcangelo Trimonte.