Romani: grid parity nel 2016, anche grazie al IV conto energia
Secondo il ministro dello Sviluppo Economico, la recente riforma del sistema di incentivi per gli impianti fotovoltaici garantirà uno sviluppo più equilibrato del sistema, in grado di portare alla grid pariti nel giro di pochi anni. Quanto alle altre fonti energetiche, la geotermia, per Romani, è la tecnologia del futuro
12 July, 2011
Se nel 2016 potrà essere raggiunta in Italia la grid parity fotovoltaica (ovvero l'equivalenza tra il costo dell'energia solare e quella ricavata dai combustibili fossili, è anche merito del Quarto conto energia. Ne è convinto il ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani, che ritiene che proprio le recenti riforme del sistema incentivante nazionale consentiranno una crescita equilibrata del settore. «Se non fossimo intervenuti sul precedente sistema d'incentivi, si sarebbe creata una bolla speculativa di enorme portata, con ricadute sul sistema produttivo – ha dichiarato in un'intervista al periodico del Gse - Il nuovo decreto fornisce al settore una prospettiva di lungo termine, un quadro di regole e un volume di risorse che consentirà una crescita graduale fino a tutto il 2016, indicato dagli esperti come il periodo nel quale potrà essere raggiunta l'equivalenza del costo dell'elettricità fotovoltaica con quella acquistata dal sistema elettrico».
Secondo Romani, il discusso provvedimento che porta il suo nome e il conseguente Conto energia avranno anche il merito di indirizzare al meglio lo sviluppo tecnologico nel nostro Paese. «Abbiamo orientato gli investimenti verso le tecnologie più avanzate – ha aggiunto il ministro - cercando di incentivare la filiera produttiva italiana». Quanto alle altre fonti rinnovabili, il responsabile del dicastero dello Sviluppo ne è convinto: l'energia geotermica è quella con le maggiori potenzialità. «Recenti studi attribuiscono alla geotermia un ampio potenziale non ancora sfruttato accessibile con nuove tecniche di ricerca, esplorazione e asportazione del calore», ha affermato Romani. Proprio per questo, conclude il ministro, il governo italiano ha previsto, nell'ambito del “Programma operativo fonti rinnovabili e risparmio energetico” (Poi energia, vedi allegato), delle risorse ad hoc per «fare un'analisi del potenziale del nostro territorio e per studi di fattibilità di nuovi impianti».