Arriva il decalogo del buon ciclista
A Torino approvata in Consiglio comunale una mozione che chiede alla Giunta di redigere un codice di comportamento per i ciclisti. I promotori riconoscono che il numero di ciclisti urbani è in crescita. Se ne discute sui quotidiani cittadini
14 January, 2009
Il Consiglio comunale ha approvato una mozione che nel prendere atto del sempre più intenso utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto, anche grazie alle politiche di promozione di questo mezzo adottate dall’Amministrazione, impegna Sindaco e Giunta a predisporre un codice di comportamento per i ciclisti.
Con 29 voti favorevoli ed 1 astenuto, la mozione (primo firmatario Giovanni Maria Ferraris) prevede la creazione di un vademecum che richiami le norme del Codice della Strada e che in collaborazione con le Associazioni ciclistiche raccolga e illustri le regole per una circolazione sicura. Il Vademecum dovrà essere ampiamente pubblicizzato e la sua efficacia, così come quella delle iniziative ad esso collegate, dovrà essere oggetto di periodiche informazioni e valutazioni da parte del Consiglio comunale.
Incidenti a due ruote
Arriva il codice di procedura a pedalare - da La Repubblica del 14.01.2009
Occupatevi un po' di noi e ci "addomesticherete" - di Paolo Hutter - da La Repubblica del 14.01.2009
Nella città gentile che già tollera i pirati della bici - di Francesco Moscatelli - da La Stampa del 14.01.2009
1 commenti
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17.01.2009 11:01
meglio che non commento, basta prendere la bicicletta e usarla solo per una settimana, girando un po' per la città, in centro ma sopratutto subito fuori dall'area centrale, per rendersi conto di chi è l'animale da addomesticare.
L'automobilista medio torinese è cafone, saccente, incosciente, disattento, impreciso, scalmanato, rabbioso, menefreghista, arrogante, e potrei andare avanti a lungo.
A Milano sono più civili, sarà perché controllano maggiormente il traffico , fatto sta che il traffico fluisce in maniera più ordinata che non nella città dell'auto.
Ah e permettetemi di dire che l'articolo di Moscatelli, fa un po' pena...la dice molto di come questa città sia sensibile a determinati problemi, tutto è lasciato alla sensibilità del singolo e non esiste una visione globale del problema.
Siamo indietro come mentalità, ma la cosa forse più grave è che ci piace la nostra ignoranza, ci rende orgogliosi.
Controlliamo il traffico veicolare di auto, taxi, camioncini, furgoncini, motorini, pullman di linea, jeep, suv, ecc...puniamo che scrive al cellulare, chi parla al cellulare, chi parcheggia dove non deve, chi passa con il rosso, chi non si ferma sulle striscie, ecc....
Solo a quel punto un decalogo su come andare in bici sarà ben accetto.
Prima bisogna educare gli automobilisti che sono tanti, pericolosi ed indisciplinati, poi solo a quel punto si può pensare di educare chi è specializzato nella mobilità dolce e sostenibile.
Come al solito la NON-amministrazione di questa città si fa notare per i suoi interventi incisivi e d'impatto nella risoluzioni di problematiche legate alla condivisione degli spazi nell'ambiente urbano.
Saluti