Accordo Anci-Conai, secondo un sondaggio Ipsos sono soddisfatti l'86% dei convenzionati
Per il 52% degli intervistati, la gestione della raccolta di carta è migliorata dopo l'introduzione dell'accordo. Secondo i convenzionati, ci sono però criticità economiche e relative alla severità dei controlli
13 July, 2011
L'accordo quadro Anci-Conai mette d'accordo tutti e viene giudicato positivamente, con una media del 6,5, dai convenzionati. A tracciare il quadro sulla percezione circa l'accordo è una ricerca Ipsos, presentata in occasione del XVI Rapporto sulla raccolta differenziata di carta e cartone di Comieco, per comprenderne gli effetti e raccogliere eventuali spunti per implementare dei miglioramenti.
In particolare l'accordo, rinnovato il 14 luglio 2009 con durata quinquennale, ossia 2009-2013 (il primo fu sottoscritto per il periodo 2003-2008), riconosce, ai Comuni che sottoscrivono le convenzioni, un corrispettivo economico per i rifiuti di imballaggio raccolti e conferiti al sistema consortile, che garantisce l'avvio a riciclo.
Dai 21 colloqui ad aziende pubbliche e private convenzionate presenti sul territorio nazionale emerge che "la stragrande maggioranza ha un giudizio positivo. Gli entusiasti sono addirittura il 20% ai quali si aggiungono due terzi che si sono detti soddisfatti" spiega Nando Pagnoncelli, ceo Ipsos Italia. L'86%, dunque, tra entusiasti e un po' meno, esprime un giudizio positivo mentre solo il 14% ha espresso un voto compreso tra 1 e 5.
La maggior parte degli intervistati, ben il 91%, aggiunge Pagnoncelli "aveva già sottoscritto il precedente accordo" quello relativo al 2003-2008. Gli aspetti positivi dell'accordo, dunque, "erano già stati sedimentati" e sono diversi, a partire da una maggiore produzione delle materie prime seconde per le imprese italiane, al miglioramento della qualità ambientale e della raccolta differenziata. Ma rispetto all'accordo precedente, spiega il sondaggista, "emergono delle criticità". Il primo punto critico "è di carattere economico, in quanto il nuovo accordo è considerato un po' meno vantaggioso. Il secondo, invece, è relativo alla severità dei controlli, ossia all'innalzamento della soglia qualitativa che evidentemente produce qualche disagio".
Quando si aderisce all'accordo, si tende a convenzionare la raccolta di tutti i materiali (carta, cartone, legno plastica, acciaio, vetro e alluminio) e per il 44% degli intervistati la plastica è il materiale più problematico che necessita, più di altri, di un incentivo alla raccolta e alla regolamentazione.
L'indagine, inoltre, si è focalizzata sulla carta e cartone, dove per il 52% degli intervistati la gestione della raccolta differenziata, in seguito all'introduzione dell'accordo, è migliorata. Per più della metà dei rispondenti, però, la soglia del 3% di impurità stabilita per la carta raccolta dalle famiglie
è "abbastanza bassa".
Quanto ai controlli di qualità, il 95% degli intervistati (non tutti come sarebbe imposto dall'accordo) dichiara che Comieco o terzi da lei incaricati, abbiano effettuato controlli presso la piattaforma di riferimento per verificare la conformità della raccolta agli standard qualitativi richiesti.Complessivamente i controlli di qualità sono considerati adeguati e utili per contrastare l'effettivo rispetto delle modalità e dei criteri regolamentati dall'accordo, anche se qualcuno solleva qualche critica circa l'eccessiva rigidità riguardante soprattutto la presenza di materiale considerato 'impuro'. Nel settore, dunque, "si sono fatti dei passi avanti ma la strada è ancora lunga. L'esigenza è di aumentare la comunicazione e l'informazione ma anche di favorire comportamenti virtuosi che devono essere premiati".