Manovra, tra gli emendamenti il taglio dei bonus fiscali per l'efficienza energetica
Il maxi-emendamento alla manovra finanziaria approvato dal Senato contiene una riduzione lineare di tutte le agevolazioni fiscali previste dall'ordinamento nazionale. I tagli, che riguardano anche gli interventi di ristrutturazione energetica degli edifici, saranno del 5% nel 2013 e del 20% l'anno successivo
14 July, 2011
Tagli lineari ai bonus fiscali in materia di risparmio energetico. È la brutta sorpresa contenuta nel maxi-emendamento alla manovra finanziaria approvato, con voto di fiducia, al Senato. Uno degli emendamenti contiene infatti il taglio lineare (cioè a prescindere dal reddito del contribuente) di tutte le agevolazioni fiscali, incluse quindi quelle riguardanti le ristrutturazioni energetiche degli edifici. La decurtazione, che permetterà di recuperare 20 miliardi di euro, riguarda infatti tutte le 483 voci (contenute in un allegato di 36 pagine) attualmente previste dall'ordinamento nazionale relative ad esenzioni e sconti fiscali per aziende e famiglie.
La riduzione, dunque, non interessa solo le misure per il risparmio energetico (come la detrazione Irpef del 55% per l'installazione di infissi isolanti), ma anche molte altre agevolazioni, incluse quelle spettanti ai nuclei con figli a carico, le spese per l'istruzione, quelle mediche e per gli asili nido. Il taglio lineare sarà del 5% nel 2013, per poi salire al 20% l'anno successivo. In questo modo, il Governo prevede di recuperare 4 miliardi nel 2013 e 20 miliardi a partire dal 2014.
La versione iniziale della manovra finanziaria prevedeva invece che la stretta per tutti «i regimi di esenzione, esclusione e favore fiscale» sarebbe dovuta scattare solo nel caso in cui il Governo non avesse attuato la riforma del sistema fiscale e assistenziale. Ora, invece, il taglio ci sarà a prescindere, a meno che non si riesca, entro il 30 settembre 2013, a varare altri provvedimenti legislativi in materia fiscale in grado di assicurare in maniera diversa gli stessi effetti di risparmio sull'indebitamento netto. Dopo le feroci polemiche seguite alla proposta, poi rientrata, di ridurre gli incentivi per le fonti energetiche rinnovabili, c'è da scommettere che questa nuova iniziativa dell'esecutivo scatenerà reazioni altrettanto furibonde da parte delle associazioni di consumatori, degli operatori di settore e delle sigle ambientaliste. Nella giornata di ieri si era già espressa, con toni molto preoccupati, l'Adiconsum, chiedendo che le detrazioni fiscali per il risparmio energetico venissero risparmiate dai tagli. «Si investano i miliardi a disposizione per la realizzazione delle infrastrutture indispensabili per il Paese - ha dichiarato Pietro Giordano, segretario nazionale dell'associazione - e non si tagli il 55% a favore dei contribuenti, una detrazione fiscale che ha realizzato risparmio energetico, emersione del lavoro nero e stabilizzazione di imprese artigiane». Basteranno stavolta le proteste a determinare un nuovo dietrofront da parte della maggioranza?