Il Punto sui rifiuti – Caldoro firma una nuova ordinanza. Sodano: «Rifiuti napoletani all’estero»
Circa 2400 le tonnellate di rifiuti in strada: proteste e roghi a Fuorigrotta. L'ordinanza Caldoro riapre le discariche di Savignano Irpino, San Tammaro e Sant’Arcangelo Trimonte per cinque giorni. L'assessore Sodano annuncia l'invio del surplus di immondizia all'estero. E' più facile che smaltirli in Italia
15 July, 2011
Continuano inesorabilmente ad aumentare le giacenze di rifiuti in strada a Napoli: la quantità di sacchetti in strada si aggira intorno alle 2400 tonnellate. Insieme ai cumuli torna l’esasperazione: a Fuorigrotta quella appena conclusa è stata una notte di proteste e roghi.
La situazione precaria ha reso necessaria la firma, da parte del governatore Caldoro, di una nuova ordinanza per il conferimento della frazione umida dagli Stir nelle discariche di Savignano Irpino, San Tammaro e Sant’Arcangelo Trimonte. L'ordinanza, come la precedente scaduta mercoledì, avrà una durata di cinque giorni durante i quali, quotidianamente, saranno sversate nei tre invasi circa 900 tonnellate al giorno. La firma dell'ordinanza arriva dopo la constatazione della difficoltà nei flussi e dalla situazione di criticità segnalata dalle città di Napoli e Salerno.
Il vicesindaco Sodano, per far fronte all’emergenza, ha annunciato «decisioni cogenti, incisive e impegnative»: un piano straordinario che prevede l’invio del surplus di immondizia all’estero sulle navi. «Il comune – precisa Sodano – non è libero di inviare la propria immondizia in altre regioni, ma è libero di inviarla fuori dall’Italia».
Abbiamo raggiunto il collaboratore di Sodano Francesco Iacotucci che ci ha confermato questa paradossale situazione.
Il Comune di Napoli non è libero di trattare con siti di smaltimento italiani ma è lbero di farlo con siti esteri. Occorre solo un via libera del Ministero dell'Ambiente, via libera che ci sarà. Non ci possono ancora rivelare i dettagli delle trattative in corso ma sono a buon punto e su più fronti. Non ci può confermare che si vada in Andalusia o Germania.
I prezzi sono più che buoni, cioè il Comune spenderà circa 150 euro a tonnellata compreso il trasporto mentre in Italia è arrivato fino anche a 180 euro. Per evitare complicazioni legali o politiche non si passerà su territorio di altri comuni ma si partirà direttamente dal Porto con le navi della munnezza.
Sodano ha poi annunciato che l’incontro avuto ieri con il Ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, e con vertici del Conai, è stato proficuo: «siamo stati rassicurati circa l'impegno a garantire maggiori risorse per la raccolta differenziata porta a porta, la quale potrà arrivare a coinvolgere il 50% della popolazione napoletana, cioè circa 500mila cittadini. E' questa una prima risposta positiva che l'amministrazione di Napoli intende dare, anche in riferimento ai dati negativi che riguardano la città e che sono stati resi noti oggi nel rapporto 'Comuni ricicloni 2011” di Legambiente».
In città sarà comunque necessaria la costruzione di impianti di compostaggio: «A Napoli si producono 550 mila tonnellate all’anno, che noi vogliamo ridurre, ma per ora sono tante. Vuol dire circa un chilo e quattrocento a cittadino, decisamente sopra la media italiana, per non parlare di quella europea. Il 40 per cento di questa produzione è umido - spiega Sodano -. Dunque, e fin qui è logico, dobbiamo intercettare la frazione organica. Cioè realizzare impianti di compostaggio da tre da 40 mila tonnellate ognuno. Per un quarto impianto, quello privato di Caivano, stiamo in trattativa avanzata, insieme con l’Unione industriali di Napoli».