Roma: Atac, dal 2012 probabili aumenti per biglietti e abbonamenti
Il prezzo del biglietto da 1 euro per 75 minuti passerebbe a 1,50 per 100 minuti. Abbonamento mensile da 30 a 35 euro, annuale da 230 a 238. Ma anziani, invalidi, studenti e disoccupati non saranno interessati dagli aumenti
15 July, 2011
Il costo dei biglietti per il trasporto pubblico a Roma passerà da 1 euro per 75 minuti a 1,50 per 100 minuti. Gli aumenti riguarderanno anche tutte le altre tipologie di biglietti e gli abbonamenti. A proporlo è il nuovo piano industriale Atac. Le misure dovranno ora essere approvate dall'azionista di maggioranza, il Comune di Roma, e rese operative, spiega l'Atac, dalla Regione Lazio. Nel 2012 quindi, secondo l'azienda dei trasporti, potrebbero già entrare in vigore.
L'aumento delle tariffe del trasporto pubblico è stato proposto dai vertici dell'azienda proprio come una delle soluzioni per riportare in ordine i conti della municipalizzata entro il 2015 (Atac ha chiuso il 2010 con una perdita di 96 milioni).
La politica tariffaria dell'Atac, spiega l'azienda, tiene conto dell'inflazione programmata dal 2004 ad oggi, stimata in circa il 15%. Resteranno invariati gli abbonamenti mensili per studenti, invalidi, anziani e disoccupati e l'annuale per studenti (nel complesso circa 300.000 cittadini non interessati dagli aumenti). L'abbonamento mensile ordinario passerebbe da 30 euro a 35, l'annuale da 230 a 280 euro. I più penalizzati sarebbero gli gli utenti occasionali e i turisti, che vedrebbero lievitare di ben 2 euro il titolo di viaggio giornaliero (da 4 a 6 euro) e di 5 euro per il settimanale.
Atac spiega che «la politica tariffaria proposta è ipotizzato generi a regime un incremento dei ricavi pari a 35 milioni euro/anno (122 milioni di euro entro il 2015), leva finanziaria indispensabile sia per alimentare il piano di investimenti, sia per consentire progetti di incremento della qualità del servizio a breve termine». Tra gli interventi più urgenti: incremento della flotta di superficie, manutenzione straordinaria dei mezzi, restyling di 11 stazioni della metropolitana, incremento della flotta dei mezzi eco compatibili per il centro storico, lotta all'evasione, interventi sulla sicurezza, piano di espansione delle pensiline, abbattimento delle barriere architettoniche, sviluppo del sistema di customer care.
Della manovra tariffaria si avvantaggerebbero anche Cotral e Trenitalia Lazio, che fanno parte del consorzio Metrebus. Secondo il presidente di Atac Francesco Carbonetti «si tratta di una proposta molto ragionevole». E nel caso in cui le misure non venissero approvatate dalla Regione, continua Carbonetti, «dovremmo rimodulare il piano con ovvie ripercussioni su investimenti e qualità dei servizi».
«Il piano industriale di Atac Spa segue le delibere 30 e 35 approvate dall'Assemblea Capitolina e costituisce un ulteriore passo in avanti verso il rilancio dell'azienda», dichiara Antonello Aurigemma, assessore alla Mobilità di Roma Capitale. «Con le misure adottate si permetterà ai cittadini romani, ai pendolari e ai turisti - aggiunge - di usufruire di un servizio del trasporto pubblico di linea di maggiore qualità. La flotta dei mezzi di superficie sarà ammodernata e redistribuita, anche grazie ai benefici apportati dall'apertura delle nuove linee della Metropolitana che incrementeranno di oltre il 50% l'attuale rete. La lotta all'evasione del pagamento del biglietto si accompagnerà all'introduzione di nuovi mezzi a basso impatto ambientale, all'eliminazione delle barriere architettoniche al restyling di 11 stazioni della Metro, a nuovi interventi in tema di sicurezza e allo sviluppo del sistema del custode care. Va sottolineato, poi, che la nuova politica tariffaria lascerà invariate le quote degli abbonamenti delle fasce socialmente deboli, che costituiscono il 60% del totale nel trasporto pubblico di linea romano».
Sull'Atac sono piovute critiche da più parti. «Ci vuole una bella faccia tosta per chiedere di aumentare il biglietto e gli abbonamenti con un servizio che funziona male come quello dei trasporti della Capitale, intere zone non servite e una qualità decisamente scadente», commenta Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio. «Sono continue le segnalazioni di pesanti disservizi che ci arrivano: negli scorsi due giorni il trenino della Roma-Giardinetti ha fermato le corse a Centocelle senza spiegazioni dall'Agenzia della mobilità, che se l'è cavata con un laconico comunicato, e senza mezzi sostitutivi deportando i cittadini sul 105 già strapieno; stessa storia per l'80 e tutti i mezzi deviati per gli improvvisi lavori a via Nizza, che un paio di giorni fa sono scomparsi nel nulla per un'ora per un mezzo fermo a Via Po; o ancora, nessuna risposta rispetto ai vecchi vagoni dell'infuocata Metro B, dove si rischia lo svenimento. Insomma come intende rispondere ai cittadini, il nuovo piano industriale? Come si intende ridisegnare il servizio? Dopo gli assurdi scandali e una allegra gestione sotto inchiesta della magistratura, dal 2012 ci aspettiamo più servizio e più qualità del servizio, non nuovi aumenti», continua Parlati. «La decisione dell'Atac può essere definita solo una follia!», afferma il presidente Codacons, Carlo Rienzi. «L'aumento tariffario in questione è assolutamente ingiustificato, in quanto non corrisponde ad alcun aumento della qualità del servizio, che anzi tende a peggiorare costantemente. Se il Comune di Roma avallerà tale proposta, ci opporremo con tutti i mezzi, ricorrendo al Tar del Lazio e in ogni altra sede», spiega. Per il Codacons «nemmeno l'aumento della durata del biglietto, da 75 a 100 minuti, può in alcun modo giustificare il rincaro: nessun utente, infatti, viaggia per quasi due ore consecutive sui mezzi pubblici, e l'allungamento della durata dei ticket rappresenta solo fumo negli occhi».