Diminuzione Contributi Ambientali. Intervista a Walter Facciotto, dg Conai
Walter Facciotto, direttore generale Conai, spiega ad Eco dalle Città le condizioni che hanno reso possibile la diminuzione, a partire dal 1° gennaio 2012, del contributo ambientale per alluminio, carta e plastica: parziale ripresa dell’immesso al consumo di imballaggi e aumento delle quotazioni della materie prime seconde. La diminuzione dei contributi non avrà conseguenze sui futuri corrispettivi erogati ai Comuni
18 July, 2011
Quali sono i fattori che hanno reso possibile la diminuzione del contributo ambientale sugli imballaggi in alluminio, carta e plastica dal 1° gennaio 2012? Il direttore generale Conai, Walter Facciotto, intervistato da Eco dalle Città ripercorre le tappe che hanno portato alla decisione: “Prima di ciò era accaduto esattamente il contrario: tra il 2008 e il 2009 si è avuta una contrazione del 10,7% dell’immesso al consumo (imballaggi circolanti sul mercato italiano, ndr)- spiega Walter Facciotto – tornando ai valori registrati nel '98, fatto mai avvenuto nella storia del Sistema Conai. A questo si è collegato legato il crollo dei valori di mercato delle materie prime e prime seconde. Questi due fatti hanno determinato uno shock economico-finanziario per il sistema consortile, che ha comportato il necessario aumento dei contributi ambientali, in particolare per la plastica si è arrivati a toccare i 195 euro/tonn”.
“E' stato fatto uno sforzo da parte del sistema consortile – continua Facciotto - per continuare a sostenere le raccolte differenziate dei rifiuti di imballaggio nei Comuni che proprio in quel periodo crescevano del 13% a livello nazionale e in alcune aree del Sud del 20%. Da una parte, quindi, meno ricavi per il sistema Conai ma dall'altra un aumento dei costi per garantire che tutto ciò che era stato differenziato venisse avviato al riciclo sostenendone tutti gli oneri: non solo trasporto ma anche trattamento e selezione per l’avvio a riciclo”.
“Nel 2010 si è assistito finalmente ad un aumento di immesso al consumo del 4,6% - spiega il dg Conai - . Questa crescita e la contemporanea ripresa economica dei listini delle materie prime seconde, vendute attraverso il sistema delle aste, ha permesso al Conai un recupero dal punto di vista economico-finanziario. Situazione che ha permesso di ridurre l'entità del contributo ambientale per alluminio, carta e plastica (che dal 1° luglio di quest'anno è stato già ridotto a 160 euto/tonn)”.
“A nostro avviso – sottolinea Walter Facciotto - questo ha messo in evidenza la flessibilità del nostro sistema, che ha svolto un ruolo di sussidiarietà rispetto al mercato: una volta crollate le quotazioni del mercato abbiamo continuato a far fronte ai nostri impegni, garantendo che nessun kilo di rifiuto differenziato rimanesse per strada. Non appena le condizioni di mercato lo hanno permesso, siamo rapidamente intervenuti per ridurre i contributi e quindi l’onere a carico delle imprese.”
La diminuzione del contributo ambientale avrà conseguenze sui futuri corrispettivi ai Comuni? “No - rassicura il direttore generale Conai - perché i corrispettivi sono fissati per cinque anni, con l'accordo Anci – Conai, secondo fasce di qualità e possono essere aumentati ogni anno in base alla variazione di un indicatore economico previsto dall’accordo stesso.