Codacons annuncia esposto contro Ama: «I cassonetti della plastica non vengono svuotati regolarmente»
L'associazione dei consumatori ha svolto un'indagine analizzando gli spostamenti di sette bottiglie di plastica attraverso il sistema Gps: in due casi, le bottiglie sarebbero rimaste ferme 6 giorni. Ama assicura: «Il servizio non è mai stato interrotto»
20 July, 2011
Il Codacons ha annunciato «un esposto alla Procura della Repubblica di Roma contro l’Ama, per interruzione di pubblico servizio». Al centro del contenzioso c’è la raccolta dei rifiuti in plastica che, secondo l’associazione dei consumatori, non vengono ritirati dai cassonetti della differenziata con regolarità e secondo i tempi previsti. Per scoprirlo, il Codacons ha seguito il percorso di alcune bottiglie di plastica dal momento in cui venivano gettate negli appositi contenitori in diversi quartieri della Capitale utilizzando dei microchip inseriti al loro interno. Attraverso il sistema Gps, è stato possibile analizzare gli spostamenti di sette bottiglie. Due tra le bottiglie, fa sapere l’associazione, nel corso di 6 giorni (tra il 5 e l’11 luglio) non si sono mosse dai luoghi in cui erano state posizionate, cioè viale Mazzini e via della Pisana. Altre hanno iniziato un percorso solo uno o due giorni dopo con esiti alterni: qualcuna ha perso il segnale, altre apparivano in giacenza. Una, posizionata in via Madonna del Riposo, è arrivata il giorno dopo sulla Pontina.
«Ciò che emerge da tale indagine – spiega il Codacons – è che i cassonetti dedicati ai rifiuti in plastica non sempre vengono svuotati con la frequenza assicurata dall’Ama. Ad esempio in Viale Mazzini e Via della Pisana, le bottiglie sono rimaste ferme 6 giorni (dopodiché il microchip si è scaricato e non è stato possibile reperire altri dati), nonostante sul sito dell’azienda si assicuri la raccolta 2 volte a settimana. Tale situazione – continua il Codacons - disincentiva i cittadini dal praticare la raccolta differenziata, poiché se gli appositi cassonetti appaiono stracolmi, l’utente non sa dove gettare la propria spazzatura, e finisce per utilizzare i secchioni per i rifiuti indifferenziati. Di qui, un esposto alla Procura di Roma affinché verifichi i fatti alla luce della possibile fattispecie di interruzione di pubblico servizio».
L’Ama risponde precisando che l’indagine di Codacons riguarda «7 degli oltre 14.000 cassonetti stradali blu dedicati alla raccolta multimateriale (contenitori in vetro, plastica e metallo)» e assicurando che il servizio non è mai stato interrotto. Per esempio, «il cassonetto a viale Mazzini 71 è stato vuotato il 4, l’11, il 14 e il 18 luglio; il 7 luglio il prelievo dei rifiuti è saltato non per inadempienza nel servizio di raccolta, ma “solo” per la presenza di un’automobile in sosta», mentre negli altri casi le date hanno degli intervalli di due o tre giorni. «Almeno in un paio di casi – continua l’azienda – il Codacons stesso dichiara di aver perso il segnale Gps, ma questo non significa che i cassonetti stradali non siano stati regolarmente vuotati sia nei giorni precedenti all’esperimento sia nei giorni successivi. I rifiuti conferiti dai cittadini negli appositi contenitori per la raccolta differenziata vengono sempre trasportati negli appositi impianti di trattamento».