Ramaglie del verde pubblico, da rifiuto a biomasse
Le ramaglie del verde pubblico vendute attraverso un’asta pubblica per la produzione di biogas o di nuovi prodotti derivati da materiali legnosi di risulta. La proposta è stata presentata dall'assessore comunale all'Ambiente, Enzo Lavolta, nella riunione di giunta del 26 luglio
26 July, 2011
La Città deve smaltire ogni anno circa 3000 tonnellate di ramaglie, tronchi e foglie derivanti da potature, abbattimenti, alberi danneggiati da temporali e nubifragi come quelli che recentemente hanno colpito Torino. Un’enorme quantità di materiali solitamente trattati come rifiuti, quando invece possono rappresentare una risorsa se trattati come biomasse.
L’assessore Enzo Lavolta e i tecnici del Verde pubblico hanno perciò deciso di invertire la rotta: attraverso un’asta pubblica, metteranno i circa 10mila metri cubi di materiale ad oggi ammassati nei magazzini comunali a disposizione di aziende produttrici di biogas o di nuovi prodotti derivati da materiali legnosi di risulta.
La proposta è stata presentata oggi in Giunta. La base d’asta sarà di 500 euro. “I materiali che derivano dalla potatura e dalla pulizia del verde sono una risorsa e hanno un valore reale importante - ha affermato l’assessore Lavolta -. Ci è parso giusto perciò evitare lo spreco di tale risorsa portando la nostra attenzione su questo mercato, vista l’imponenza del patrimonio arboreo cittadino, circa 160mila alberi, e dei conseguenti materiali risultanti dal lavoro quotidiano dei nostri tecnici”.
In ogni caso, il mancato conferimento in discarica di questo materiale garantirà all’Amministrazione un immediato risparmio di circa 146mila euro, che sarebbe la spesa prevista se si tratta questo materiale come rifiuto.