Emilia Romagna, varato il Piano triennale per l'energia
L'Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna ha adottato il Piano energetico regionale per il triennio 2011-2013. Tre i temi al centro del provvedimento: efficienza, rinnovabili e sviluppo tecnologico. Varate anche le Linee guida per l'identificazione delle aree idonee alla realizzazione di alcuni impianti rinnovabili
28 July, 2011
L'Emilia Romagna ha approvato due importanti documenti che delineano la strategia energetica futura della Regione: il Piano energetico regionale per il triennio 2011-2013 e le Linee guida che individuano le aree per l’installazione di impianti di produzione di energia rinnovabile (eolico, biogas, biomasse e idroelettrico). Il Piano, approvato dall'Assemblea legislativa, è stato illustrato dall'assessore ad Attività produttive e piano energetico Gian Carlo Muzzarelli ed è incentrato intorno a tre assi fondamentali: aumento dell’efficienza energetica in tutti i settori (industriale, civile, trasporti); sviluppo delle fonti rinnovabili; impulso alla filiera delle tecnologie energetiche e, più in generale, all’economia verde.
Il provvedimento (vedi allegato) assegna alle politiche energetiche dell'Emilia Romagna un fondo di 139 milioni di euro, così distribuiti: 15 al sistema regionale della ricerca e della formazione; 36 milioni destinati allo sviluppo della green economy e qualificazione energetica del sistema produttivo; 9 milioni al settore agricolo; 30 milioni alla qualificazione edilizia urbana e territoriale; 45 alla mobilità sostenibile; 3 milioni per azioni trasversali e di programmazione locale. Queste risorse vanno ad aggiungersi ai 64 milioni già stanziati per le aree ecologicamente attrezzate e ai 22 per il bando dei distretti tecnologici, mentre altri 478 milioni per l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili sono inseriti nei bilanci triennali delle aziende multi-utility.
L'Assemblea emiliana, inoltre, ha varato le Linee guida per l'individuazione dei siti idonei all’installazione di impianti di produzione di energia da eolico, biogas, biomasse e idroelettrico. Escluse dalla possibilità di installare impianti (ad eccezione di quelli per l'autoconsumo e di quelli già autorizzati diverse zone di interesse naturalistico o storico: parchi archeologici, aree contigue ad emergenze di interesse culturale, storico e religioso; aree naturali protette; zone umide di importanza internazionale; aree incluse nella Rete Natura 2000; le Important birds areas; aree che svolgono funzioni determinanti per la conservazione della biodiversità; aree agricole interessate da produzioni di qualità; aree caratterizzate da situazioni di dissesto o rischio idrogeologico.