Piano nazionale sull'efficienza energetica, via libera dalla Conferenza Stato – Regioni
Approvato dalla Conferenza Stato – Regioni il Paee 2011, che contiene le linee guida che l'Italia dovrà seguire per per ridurre i consumi energetici di circa il 9% entro il 2016. Il Piano sarà ora trasmesso alla Commissione Europea, con quasi un mese di ritardo rispetto al termine prestabilito
28 July, 2011
Il secondo Piano di azione nazionale per l'efficienza energetica (Paee 2011) è stato approvato dalla Conferenza Stato - Regioni. Il provvedimento, che nelle scorse settimane era stato sottoposto a procedura di consultazione pubblica, non presenta novità rivoluzionarie rispetto alla bozza diffusa dal ministero dello Sviluppo Economico, a cominciare dall'obiettivo quantitativo di riduzione dei consumi al 2016, che resta fermo al 9,6% rispetto alla media annua del quinquennio 2003-2007, pari a un risparmio energetico di 126.540 GWh/anno. Invariata anche la metodologia di calcolo dell'obiettivo, mentre, rispetto alla versione del 2007, si registra qualche novità sul fronte dei contenuti. Il Piano, infatti, come spiega lo stesso ministero, è stato esteso ad altri settori, come la generazione e la trasmissione di energia. Inclusi anche gli interventi in in materia di efficienza energetica promosso da Regioni e Comuni, che non erano non presenti nel piano precedente.
Il riferimento, in particolare, è alla campagna europea “Patto dei sindaci”, a cui è dedicato un paragrafo del nuovo Paee che contiene osservazioni e suggerimenti per gli enti locali italiani. «Analizzando i Paes (Piani d'azione per l'energia sostenibile) già approvati da alcuni Comuni italiani (nell'ambito dell'adesione al Patto dei sindaci, ndr), e limitatamente al settore pubblico, si evidenziano notevoli potenziali di miglioramento dell’efficienza energetica – si legge nel testo approvato dalla Conferenza Stato - Regioni - Ad esempio, per l’illuminazione pubblica si stima un potenziale di riduzione dei consumi di almeno il 10% solo agendo sull’ottimizzazione degli orari di funzionamento. Vi è inoltre il risparmio ottenibile attraverso la sostituzione dei corpi illuminanti non efficienti (ad esempio da 125 Watt mercurio a 100 Watt sodio), che può variare tra il 5% e il 15%. Un ulteriore 10% di riduzione dei consumi si potrà ottenere passando dalle lampade al sodio al sistema a led, con potenziali complessivi di contenimento dei consumi in questo settore intorno al 35 %». Sempre all'indirizzo delle amministrazioni locali, il Piano contiene indicazioni, anche se piuttosto genetiche, anche sul fronte del riscaldamento. «Con una gestione attenta ed un obiettivo condiviso con il manutentore, specie nel Nord Italia, si può stimare un risparmio, derivante dalla sola ottimizzazione della gestione, del 10% - recita il provvedimento - Con investimenti ad hoc in efficienza energetica degli impianti si potrebbe ipotizzare un ulteriore 10%». Per quanto riguarda, infine, il settore dell’illuminazione e dei macchinari all’interno degli uffici pubblici, il Paee 2011 stima un potenziale di riduzione dei consumi del 3-5%, ottenibile «attraverso una corretta gestione e con investimenti di progressiva sostituzione degli impianti e macchine obsoleti».
Soddisfazione è stata espressa da Stefano Saglia, sottosegretario al ministero dello Sviluppo Economico con delega all'energia, che ha definito il Paee 2011 un «pilastro della strategia energetica nazionale». Quattro le direttrici principali inserite dal ministero all'interno del provvedimento: «i risparmi energetici in edilizia, lo sviluppo del meccanismo dei certificati bianchi, interventi tecnologici e organizzativi nel settore dei trasporti, l'efficientamento energetico nell'industria e nei servizi». La speranza del sottosegretario è che vengano replicati i risultati ottenuti con il primo Piano, relativo al periodo 2007-2010, in cui l'obiettivo preventivato è stato superato del 33,8%. Il Paee precedente, infatti, stabiliva di ridurre i consumi energetici di 35.658 GWh/anno entro il 2010, mentre è stato contabilizzato un taglio di 47.711 GWh/anno, reso possibile soprattutto grazie al contributo del settore residenziale (le norme per il rinnovo del parco edilizio hanno contribuito per il 48%, mentre le detrazioni del 55% per il 9,7%).
Il Piano di azione nazionale per l'efficienza energetica, previsto dalla Direttiva comunitaria 32/06, sarà ora trasmesso a Bruxelles. La consegna alla Commissione europea, come ha sottolineato il Wwf nelle scorse settimane, è avvenuta con circa un mese di ritardo sul termine previsto, che era fissato al 30 giugno 2011.