Napoli, nuovo piano per la differenziata porta a porta: 500mila cittadini serviti entro i primi mesi del 2012
Presentato, a Palazzo San Giacomo, il nuovo programma comunale per l'estensione della raccolta differenziata porta a porta. A partire da settembre, il servizio sarà introdotto nei quartieri di Posillipo, Barra e Ponticelli, cui si aggiungeranno, nel 2012, Vomero, Fuorigrotta, Chiaia, San Ferdinando e Centro antico. Ottimista l'amministrazione comunale, che avrà anche il supporto, tecnico e finanziario, del Conai. Prestigiacomo: «Insieme ce la faremo»
29 July, 2011
Sarà la volta buona? Se lo saranno chiesto in molti, questa mattina a Napoli, durante la presentazione del nuovo piano per la raccolta differenziata porta a porta che entrerà in vigore a partire da settembre. Il programma, illustrato dal vicesindaco (e assessore all'Ambiente) Tommaso Sodano, alla presenza del ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo, del sindaco Luigi De Magistris e del presidente Conai Roberto De Santis, prevede di estendere il servizio di raccolta domiciliare ad altri 165mila abitanti entro la fine dell'anno.
I dettagli del piano
Tre i quartieri in cui il sistema porta a porta sarà introdotto per la prima volta (l'Asia, l'azienda municipalizzata che gestisce la raccolta, ha già emesso il bando di gara): Posillipo, Barra e Ponticelli. Sempre entro dicembre, altre zone della città (Scampia, Colli Aminei, Bagnoli-Agnano), al momento servite solo in parte, saranno coperte completamente, mentre nei Quartieri Spagnoli, area “difficile” del centro storico, sarà avviata una sperimentazione che coinvolgerà circa 8mila abitanti. Nel 2012, poi, il servizio sarà esteso ad altre aree della città.
I propositi per l'anno nuovo
«Il numero dei napoletani raggiunti dal porta a porta è destinato ad aumentare ulteriormente nei primi mesi del 2012 – ha spiegato Sodano – quando il sistema sarà introdotto nei quartieri Vomero, Fuorigrotta, Chiaia e San Ferdinando, nonché nell'area Unesco del Centro antico (la zona dei Decumani, inserita nel patrimonio dell'umanità dell'Unesco, ndr)». L'obiettivo è di arrivate a servire oltre 500mila cittadini entro i primi mesi dell'anno prossimo, a fronte dei 145mila che attualmente usufruiscono della raccolta domiciliare. «Si tratta di un target ambizioso – ha ammesso il vicesindaco – ma non rappresenta il nostro traguardo finale, dal momento che puntiamo a coprire gradualmente l'intero territorio comunale». Anche per quanto riguarda le percentuali di differenziata da raggiungere le aspettative sono piuttosto alte. «Ci aspettiamo di arrivare, nelle nuove zone servite dal porta a porta, al 68% di separazione dei rifiuti», ha precisato Sodano. Un dato in realtà molto vicino a quello registrato nei quartieri già coperti dalla raccolta domiciliare. «Dove esiste il porta a porta – ha sottolineato l'assessore – il livello di raccolta differenziata ha raggiunto in media il 66%, con ottimi risultati anche sul fronte della qualità del materiale raccolto».
Una differenziata di qualità
Dai dati diffusi dai consorzi di recupero, in effetti, il livello di “purezza” della differenziata di Napoli risulta particolarmente alto, ad eccezione del multimateriale, dove il Corepla ha rilevato la presenza del 20% di materiale estraneo. Nella carta, ad esempio, il grado di impurità non supera l'1,5%, che scende allo 0,5% per quanto riguarda il cartone (dati Comieco). Appena peggio il vetro (3% di materiale estraneo, secondo il Coreve) e l'organico (5%, dati Gesenu-Asia). Se messi nelle giuste condizioni, dunque, i napoletani non sembrano così restii a separare correttamente la loro immondizia. Un fattore, questo, che spinge il sindaco Luigi De Magistris ad essere molto ottimista riguardo alla possibile riuscita del piano. «Siamo convinti di potercela fare non solo per la nostra caparbietà di amministratori per lo spirito di collaborazione che si è instaurato tra noi e il governo centrale – ha dichiarato durante la conferenza stampa – ma soprattutto per la volontà dei cittadini di uscire dalla situazione attuale, nonostante ci sia sempre qualcuno che rema contro».
Il ruolo del Conai
Un ottimismo, quello del primo cittadino, condiviso anche da Roberto de Santis, presidente del Conai (Consorzio nazionale imballaggi), che ha sottolineato positivamente la «forte determinazione della nuova giunta a risolvere il problema dei rifiuti». Grazie ala convenzione quadro che il consorzio ha sottoscritto nel 2010 con ministero dell'Ambiente, Asia ed enti locali campani, il Conai ha dato il suo contributo nell'implementazione del piano per la differenziata di Napoli, e parteciperà anche alle fasi di attuazione del progetto. «Prima di tutto – ha spiegato De Santis – abbiamo esaminato in via preliminare il programma del Comune, in qualità di consulenti tecnici del ministero». Il giudizio del Conai sul piano napoletano è positivo, sia per quanto riguarda la ragionevolezza degli obiettivi, che sul fronte della compatibilità tra gli obiettivi stessi e le risorse economiche a disposizione. Ma il coinvolgimento del Conai va al di là del supporto tecnico. «Il consorzio cofinanzierà la realizzazione di iniziative di formazione per la cittadinanza e l'acquisto di apparecchiature per la differenziata e fornirà assistenza nelle fasi di start up del nuovo modello». Per quanto riguarda in particolare gli aspetti finanziari, De Santis è certo che il potenziamento della differenziata darà i suoi frutti, grazie all'aumento significativo dei contributi ambientali erogati al Comune di Napoli dal Conai. «Il consorzio - ha concluso - stima che se tutta i cittadini di Napoli facessero la raccolta differenziata, con percentuali “non mitiche” del 65% e una qualità altissima dei materiali raccolti, giungerebbero nelle casse del Comune, sotto forma di contributi Conai, non meno di 15 milioni di euro all'anno».
Ottimismo bipartisan
In ballo, dunque, non c'è soltanto la vivibilità della città e la tutela dell'ambiente, ma anche la gestione razionale della spesa pubblica. Ne è convinta anche il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo, che ha definito quella odierna «una giornata davvero importante per il futuro della città di Napoli». Sottolineando il «nuovo clima nato dalla volontà dei napoletani e dall'entusiasmo della nuova Giunta», la ministra ha ribadito la disponibilità del governo a collaborare al massimo con l'amministrazione comunale. «Il ministero non ha competenze dirette in materia di rifiuti a livello locale – ha precisato – ma metteremo a disposizione le risorse finanziarie per la riuscita del piano sulla differenziata e, attraverso il Conai, forniremo supporto tecnico agli enti locali». La sfida, secondo Prestigiacomo, sarà impegnativa, tanto che il ministro non esita a definirla «una battaglia» e andrà vinta soprattutto nei confronti della criminalità organizzata. «Non ci faremo spaventare dalle ecomafie, – ha dichiarato – dalla criminalità organizzata che per decenni ha sversato in questa terra veleni provenienti da tutta Italia». Il buon esito del programma comunale, dunque, rappresenta anche una sfida culturale nel nome della legalità, ma sarà, per Stefania Prestigiacomo, solo la prima parte di un percorso più complesso. «La raccolta differenziata non è la soluzione del problema – ha avvertito – ma rappresenta sicuramente un primo passo fondamentale per uscire dalla situazione attuale, che permetterà di recuperare risorse economiche dal recupero dei materiali, e di ridurre la quantità di rifiuti da smaltire, liberando finalmente le strade della città». Un processo che Napoli e la Campania dovranno imparare a gestire in totale autonomia. «Portare i rifiuti fuori regione come stiamo facendo adesso non può essere una soluzione a lungo termine – ha concluso il ministro – Noi resteremo a disposizione fino a quando sarà necessario, ma questa terra deve imparare a gestire da sola i propri rifiuti come fanno tutte le regioni civili del mondo». Al termine della conferenza stampa di Palazzo San Giacomo, Stefania Prestigiacomo ha siglato un protocollo d'intesa interistituzionale con i presidenti della Regione Campania, Stefano Caldoro, e della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, e con il sindaco De Magistris, proprio allo scopo di incrementare la raccolta differenziata e realizzarne gli impianti necessari per chiudere il ciclo dei rifiuti. Che questa sia davvero la volta buona?