Ippc: nel 2050 il 77% dell'energia mondiale potrebbe essere rinnovabile
Il Panel intergovernativo sul cambiamento climatico ha pubblicato il rapporto speciale sulle rinnovabili, che traccia quattro possibili scenari per il futuro dell'approvvigionamento energetico del Pianeta. L'ipotesi più ottimistica, che costerebbe meno dell'1% del Pil annuo mondiale, prevede che le fonti rinnovabili riescano a saziare il tre quarti della domanda globale entro il 2050
01 August, 2011
Le fonti rinnovabili potrebbero soddisfare più dei tre quarti del fabbisogno energetico mondiale entro il 2050. Lo sostiene lo Srren - Special report on renewable energy (Rapporto speciale sulle rinnovabili, vedi allegato) appena pubblicato dall'Ipcc (Intergovermental panel on climate change), il gruppo di esperti climatologi delle Nazioni Unite. Secondo il report, per raggiungere un simile traguardo saranno però indispensabili politiche nazionali e internazionali molto coraggiose, in grado di stimolare gli investimenti nel settore. Quello più ottimistico è solo uno dei quattro scenari futuri ipotizzati dall'Ippc a proposito dell'approvvigionamento energetico del Pianeta e prevede appunto che entro il 2050, le fonti “alternative” rappresentino il 77% del mix energetico mondiale, contribuendo in modo significativo alla stabilizzazione delle emissioni di gas serra in atmosfera.
Si tratterebbe di un balzo in avanti considerevole, tenendo conto che gli ultimi dati ufficiali del Panel, relativi al 2008, parlano del 12,9% della fornitura globale di energia assicurato dalle rinnovabili. L'Ipcc, in realtà, si spinge ancora più lontano, specificando che, tecnicamente, è possibile che tutta la domanda attuale di energia del globo venga coperta dalle fonti rinnovabili. Si tratta, tuttavia, di un'opzione al momento soltanto teorica, soprattutto perché le diverse tipologie di energia “green” richiedono ancora un processo di integrazione nei sistemi energetici esistenti. È per questo che l'organismo delle Nazioni Unite limita al 77% la percentuale più ottimistica raggiungibile nel 2050.
L'obiettivo, inevitabilmente, richiede degli investimenti economici, che secondo l'Ippc non sarebbero proibitivi. Nessuno dei quattro scenari analizzati dal report, infatti, prevede una spesa annua superiore all'1% del Prodotto interno lordo mondiale. Tra l'altro, osserva il Panel intergovernativo, una parte dei costi sostenuti sarebbe recuperata grazie alla riduzione della spesa per le fonti energetiche fossili e per il nucleare, il cui peso nel mix energetico globale andrebbe via via a ridimensionarsi in proporzione allo sviluppo delle rinnovabili.
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