Piemonte: migliora la qualità dell'aria. Resta però grave la situazione di Torino
Bilancio triennale per lo smog piemontese. Superamenti e medie annuali in miglioramento in tutte le province. Ma solo Verbania rispetta la direttiva UE. Torino continua a detenere la maglia nera con superamenti e medie per il Pm10 ben al di là dei valori limite a tutela della salute
20 January, 2009
In Piemonte l'aria migliora, ma a Torino si continua a boccheggiare. Questo il quadro che emerge dai dati dell'ultimo trienno di smog presentati dalla presidente Mercedes Bresso e dall'assessore all'Ambiente Nicola De Ruggiero. Su scala regionale dal 2006 sono diminuti del 36,7% i giorni di superamento del limite di 50 mg/mc e del 21% la media annuale del Pm10. Quest'ultima si è attestata a 35,2 mg/mc, al di sotto per il secondo anno consecutivo del limite UE di 40 mg/mc (nel 2007 il valore era di 39 mg/mc).
Il bilancio, che nel complesso indica un miglioramento sia nei valori medi che nei giorni di superamento, è però ancora macchiato dalla grave situazione in cui versa l'area metropolitana torinese. Il capoluogo fa registrare valori ampiamente al di là dei limiti di legge sia per quanto riguarda la media annuale del Pm10 (62 mg/mc nella centralina Grassi e 54 mg/mc in piazza Rivoli) sia per i ripetuti superamenti giornalieri (ben 147 a Grassi e 129 in piazza Rivoli).
Verbania si conferma l'unica provincia a rispettare tutti i parametri. Alessandria ed Asti, pur rientrando nei valori medi annui fissati dalla UE, non rispettano ancora il limite di giorni di sforamento. Biella invece, con la sola eccezione della centralina Lamarmora dove si toccano i 43 mg/mc di media annuale, rispetta entrambi i limiti.
“Per la prima volta dopo molti anni il dato regionale è confortante -dice l’assessore De Ruggiero- anche se occorre non abbassare la guardia, intensificando gli sforzi. Dobbiamo segnalare che permangono alcune criticità locali, in particolar modo nell’agglomerato metropolitano torinese. Anche qui è evidente la riduzione dei valori tra il 2006 e il 2008, ma, per le caratteristiche tipiche della zona, occorre che le politiche di limitazione del traffico veicolare privato, di potenziamento del servizio pubblico, di ampliamento delle zone a traffico limitato e delle piste ciclo pedonali procedano in modo più incisivo”. Gli fa eco la presidente Mercedes Bresso: "La media di diffusione di PM10 in Piemonte è ormai stabilmente sotto i limiti europei. E’ un dato molto positivo, ma dobbiamo accelerare, anche per favorire un recupero nell’ambito della crisi economica esistente, la sostituzione dei mezzi di trasporto pubblico che permettano ulteriori miglioramenti, soprattutto per i picchi di superamento giornaliero ancora evidenti. Purtroppo la zona geografica in cui siamo e altri fattori di carattere climatico non aiutano a rientrare in una situazione di normalità come ci chiede l’Europa. E’ necessaria una ulteriore riduzione drastica delle emissioni nocive. Questa passa anche attraverso la trasformazione, in senso ecologico, del sistema di mobilità pubblica e privata. Per il trasporto pubblico la Regione sta intervenendo. Aspettiamo però che il Governo faccia la sua parte, come auspicato recentemente dal ministro Scajola nell’ultima riunione europea”.