Ama, accordo Campidoglio-sindacati per potenziare il personale e la raccolta differenziata
Firmato un protocollo d'intesa tra l'amministrazione comunale e le sigle sindacali di settore per migliorare il servizio di raccolta differenziata e la chiusura del ciclo dei rifiuti a Roma. Tra gli impegni assunti dal Campidoglio, l'aumento del personale impiegato nella differenziata e il coinvolgimento diretto di Ama nella gestione degli impianti di trattamento
03 August, 2011
L'Amministrazione di Roma Capitale ha sottoscritto un protocollo d'intesa con le sigle sindacali di settore (Cisl, Uil, Ugl, e Fiadel) su Ama. Il protocollo impegna il Campidoglio a «porre in essere tutto quanto necessario per il mantenimento dell'unitarietà aziendale e dell'affidamento dei servizi igiene-urbana con modalità "in house" con controllo da parte di Roma Capitale del 100% del capitale di Ama». L'amministrazione capitolina, inoltre, farà in modo non solo di mantenere gli attuali livelli occupazionali, ma procederà a un «graduale incremento del numero di addetti per supportare la chiusura del ciclo dei rifiuti, il miglioramento dei servizi di raccolta e pulizia e l'incremento della percentuale della qualità della raccolta differenziata».
Proprio l'aumento della differenziata rappresenta uno dei principali obiettivi previsti dal protocollo. «Gli attuali volumi di raccolta differenziata collocano la città di Roma ai massimi livelli assoluti in termini di quantità raccolte, sia in Italia che in Europa – si legge nel testo – l'incremento della raccolta differenziata, ed in particolare dei volumi avviati a riciclo e recupero, costituisce parte essenziale di un più ampio sforzo finalizzato ad assicurare alla città di Roma una filiera del rifiuto sostenibile, sia sotto il profilo ambientale che economico, oltre che un elemento portante del nuovo scenario normativo di riferimento».
L'accordo prevede anche che Roma Capitale consenta «l'ingresso di Ama nella proprietà e gestione di impianti di smaltimento finale della chiusura del ciclo dei rifiuti, anche attraverso lo sviluppo di partnership con altri soggetti pubblici e privati». Proprio quello della gestione degli impianti rappresenta da tempo un nodi cruciale della filiera dei rifiuti romani, tanto che lo stesso Alemanno ne aveva fatto un tema centrale nella sua campagna elettorale. «La chiusura del ciclo dei rifiuti per la città di Roma richiede un tempo di 3-5 anni per la messa a regime delle necessarie dotazioni impiantistiche - si sottolinea nell'accordo con i sindacati - la centralità del ruolo pubblico rispetto alle nuove realizzazioni impiantistiche, con particolare riferimento alla fase dello smaltimento finale, costituisce un elemento essenziale di sostenibilità del nuovo ciclo dei rifiuti, sia nella logica di ridurre la dipendenza della città dal monopolio privato nella fase più critica della filiera, sia nell'ottica di generare ritorni economici per la collettività derivanti dalla valorizzazione del rifiuto, da tradurre in maggiori servizi e/o riduzioni della Tariffa rifiuti».
Il protocollo, infine, prelude all'avvio di una concertazione con le categorie sul tema della tariffa dei rifiuti. Le parti in causa, comunque, si confronteranno nuovamente dopo l'insediamento del nuovo Consiglio di amministrazione dell'Ama, quando anche la Cgil potrebbe sottoscrivere l'accordo. «La Cgil - si legge in una nota che è stata messa a verbale durante l'incontro - pur valutando positivamente alcuni aspetti del protocollo d'intesa subordina l'accettazione dello stesso all'insediamento del nuovo Cda».