Detrazione 55%, il Senato chiede di stabilizzarla
La commissione Bilancio del Senato, che sta esaminando la manovra bis varata dal governo, non condivide la misura che prevede l'anticipo dei tagli alle agevolazioni fiscali per l'efficienza energetica. Secondo i senatori, le decurtazioni potrebbero essere accettabili solo nell'ambito di una definitiva stabilizzazione dell'incentivo
01 September, 2011
Stabilizzare le agevolazioni fiscali concesse a chi effettua la riqualificazione energetica di un edificio, e rinunciare ai tagli previsti per il bonus del 55% a partire dal 2012. Lo chiede al governo la commissione Bilancio del Senato, in occasione dell'esame della manovra finanziaria estiva. Il provvedimento varato dall'esecutivo un paio di settimane fa (ma ancora in discussione) stabilisce infatti che vengano anticipati i tagli alle detrazioni Irpef previsti dalla manovra correttiva di luglio. In pratica, nel 2012 il bonus del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica dovrebbe essere ridotto del 5%, mentre l'anno successivo il taglio salirebbe al 20%. Le decurtazioni potrebbero essere evitate solo se il governo riuscisse a varare, entro il 30 settembre 2012, una riforma fiscale tale da assicurare alle casse dello stato un risparmio di almeno 4 miliardi di euro per il 2012 e 20 miliardi di euro per il 2013.
I tagli, inizialmente previsti a partire dal 2013, sono stati anticipati di un anno dalla manovra di Ferragosto, ma la commissione Bilancio del Senato non ha gradito la decisione del governo. «Oltre a determinare una riduzione degli interventi agevolati e, quindi, delle entrate – scrivono i senatori – le riduzioni rischierebbero di colpire uno dei pochi settori che ha reagito positivamente alle politiche di sostegno, seppure in un quadro di incertezza delle prospettive e discontinuità». Tuttavia, secondo la commissione, si potrebbe giungere a un compromesso, confermando i tagli nell'ambito di una «stabilizzazione normativa delle detrazioni per fini energetici, di restauro, risanamento e ristrutturazione edilizia». La trasformazione delle agevolazioni in una misura permanente, sarebbe anche, secondo il senatori, in perfetto accordo con il Piano nazionale per l'efficienza energetica che il Governo ha presentato in sede europea «in cui vengono considerati ampiamente gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici».
Il governo, in realtà, ha già comunicato, per bocca del sottosegretario allo Sviluppo economico Stefano Saglia, la volontà di mantenere la detrazione del 55% anche per il futuro. Secondo Saglia, infatti, la misura si è rivelata negli anni particolarmente efficace, generando occupazione e facendo emergere molto lavoro sommerso. «L'agevolazione fiscale - aveva concluso il sottosegretario - costa tre miliardi di mancato introito da parte dello Stato, ma si autofinanzia perché genera maggiori entrate di Iva per oltre due miliardi e vari altri incassi erariali, lasciando un saldo passivo di circa 300 milioni».