Bike Sharing, cambia ancora la gestione. Il bando prevederà l'installazione di 41 nuove postazioni, per un totale di 850 bici
Il Comune ha affidato all'Agenzia per la Mobilità la selezione della società che si occuperà del servizio. In cambio, gestirà anche 1.500 metri quadrati di spazi pubblicitari. Non mancano le polemiche, e i tempi saranno lunghi
01 September, 2011
Cambierà di nuovo – con i tempi lenti della burocrazia – la gestione del Bike sharing. Non più l’Agenzia per la Mobilità, ma una società privata che dovrà provvedere ad ampliare il servizio, passando da 29 a 70 postazioni, per un totale di 1.000 colonnine e 850 bici. In cambio, avrà la gestione di 1.500 metri quadrati di spazi pubblicitari sparsi per la città.
Con la delibera di giunta 284 del 3 agosto scorso, il Comune ha infatti affidato a Roma Servizi per la Mobilità di affidare, tramite gara ad evidenza pubblica, il servizio di gestione e sviluppo del Bike sharing. La deliberazione prevede che la società vincitrice della gara dovrà provvedere al «rinnovo delle n. 29 postazioni esistenti», alla «realizzazione delle n. 36 postazioni» che sono state «già concordate con la Soprintendenza ai Beni Architettonici di Roma, da realizzare nei Municipi I e XVII del Comune (Centro storico, Monti, Trastevere, Prati)» e alla «progettazione e realizzazione di ulteriori 5 postazioni al fine di completare il sistema costituito da 70 postazioni, 1000 colonnine ed un parco di 850 biciclette». Numeri ancora lontanissimi dalle 8.000 bici di Parigi e dalle 6.000 di Londra.
Visti «gli alti costi non solo per la fornitura ed installazione delle postazioni e delle biciclette ma soprattutto per la gestione del servizio, necessari per garantire un servizio di Bike Sharing di qualità», il Comune ha pensato di offrire come «contropartita economica» alla società, che probabilmente farà una convenzione con l’Agenzia per la Mobilità, «la possibilità di gestire nuovi impianti pubblicitari sull’intero territorio comunale». Per un totale di 1500 metri quadrati di pannelli pubblicitari 120x180 cm. E proprio su questo punto sono già sorti diversi malumori su un baratto considerato «poco equo»: «Siccome la Capitale è già piena di pubblicità, chiediamo che venga concessa una bici per ogni metro quadrato di pubblicità: ergo 1.500 nuove biciclette. Così, forse, riusciremo a far decollare seriamente il servizio», spiegano dal Coordinamento Di traffico si muore.
Altro punto critico è quello dei costi di manutenzione: secondo Roma Servizi per la Mobilità, che ha presentato i propri dati al Comune, si spenderebbero 2.000 euro all’anno per ogni bici. Troppi soldi per le associazioni di ciclisti romani: «Ci sono ciclo officine che offrirebbero il servizio per 300-400 euro a bicicletta», spiegano. E la deliberazione prevede anche l’introduzione di modalità di abbonamento: giornaliero a 2,50 euro, mensile a 6 euro e annuale a 35 euro. Invariata la tariffa di 50 centesimi ogni 30 minuti: la prima mezz’ora però sarà gratuita e le ore successive alla seconda costeranno 2 euro. Si potrà pagare anche con carta di credito o con un sms e i totem saranno alimentati, dove possibile, con pannelli solari.
Gli affezionati al servizio devono però già rassegnarsi ad attendere tempi biblici: la prima postazione dimostrativa dovrà essere realizzata entro due mesi dall’aggiudicazione della gara, mentre entro dodici mesi partirà – prevede l’Amministrazione capitolina – il servizio sperimentale sulle 29 postazioni esistenti e solo entro i 18 mesi «il servizio dovrà essere implementato fino al completamento delle stazioni». Ergo, ci vorranno minimo due anni.