Spagna, si sperimenta l'asfalto “a energia solare”
Due aziende iberiche hanno avviato una collaborazione che punta a recuperare il calore immagazzinato nell'asfalto. L'energia termica potrà essere utilizzata per climatizzare edifici e produrre acqua calda, ma anche per prevenire la formazione di ghiaccio sulle strade
01 September, 2011
Recuperare il calore assorbito dall'asfalto e utilizzarlo per riscaldare edifici e produrre acqua calda. L'idea è venuta a due società spagnole, la Tecnalia e la Campezo, che hanno deciso di avviare una collaborazione per riuscire a riutilizzare l'energia solare assorbita dalle strade asfaltate. La sperimentazione durerà almeno due anni e porterà, negli auspici dei ricercatori, a ideare una sorta di “sensore solare” da inserire negli strati di asfalto. In questo modo, l'energia termica assorbita dal sole potrebbe essere trasferita a un fluido dinamico. Sarebbe poi questo liquido (acqua o altro), una volta riscaldatosi, a permettere di climatizzare gli ambienti o di produrre acqua sanitaria.
Il progetto, che si chiama Pavener, punta però a un obiettivo ancora più ambizioso: realizzare un dispositivo in grado di funzionare non solo nel manto stradale, ma su qualsiasi superficie pavimentata esposta alla radiazione solare. In questo modo potrebbero essere riscaldati anche parcheggi, palestre, piscine, aeroporti e molti altri impianti. Da non sottovalutare, infine, gli effetti che l'applicazione di questo “sensore” potrebbe garantire in termini di sicurezza stradale. Grazie al recupero dell'energia solare, infatti, nei mesi invernali potrebbe essere attivato un sistema automatico in grado di mantenere l'asfalto a una temperatura superiore al punto di congelamento, prevenendo la formazione di ghiaccio sulla carreggiata.