Pechino, allarme traffico: pedaggi in arrivo sulle strade più trafficate
Il volume del traffico nella capitale cresce a velocità impressionante. Gli esperti prevedono che di qui a 3 anni i veicoli che attraverseranno ogni giorno la metropoli saranno più di 7 milioni. Rincari sui parcheggi e targhe alterne non hanno funzionato. Il Comune tenta la carta della congestion charge
05 September, 2011
Che Pechino sia una delle metropoli più trafficate (e inquinate) del mondo non è una novità: la novità è però il tasso di crescita del traffico, aumentato al punto tale che entro il 2015 i veicoli in circolazione ogni giorno potrebbero superare i 7 milioni: esattamente un auto ogni due persone, considerando tutte le fasce della popolazione, dai lattanti agli anziani.
Le autorità devono correre ai ripari e stanno valutando la possibilità di imporre una congestion charge, vale a dire un pedaggio sui veicoli che percorrono le strade più trafficate, in particolare quelle del Quinto raccordo anulare, il Fifth Ring, anche se le modalità con cui dovrebbe entrare in vigore l'ordinanza ancora non si conoscono.
La speranza è che residenti e pendolari, scoraggiati dal tributo decidano di sfruttare di più il trasporto pubblico, o addirittura di dirigersi verso l’acquisto di automobili alimentate con fonti alternative, come i biocarburanti o l’energia elettrica.
Per ridurre l’inquinamento e gli ingorghi stradali, il piano quinquennale attualmente in vigore ha come obiettivo il trasferimento da mezzi privati a pubblici del 50% del traffico veicolare. Wang Yingjian, un alto funzionario della commissione municipale Sviluppo e Riforme ha dichiarato: “Entro il 2015 il nostro obiettivo è gestire tramite trasporto pubblico la metà del volume del traffico che attraversa Fifth Ring Road, che nell’ultimo anno è cresciuto del 10%. Stiamo cercando inoltre di accorciare i tempi di percorrenza fra le nuove città satelliti che si sono sviluppate nelle periferie di Pechino e il Quinto raccordo, facendo in modo che non ci si impieghi più di 60 minuti”.
Dalle Olimpiadi del 2008, la Commissione Municipale Trasporti della metropoli ha già intrapreso diverse misure per tentare di ridurre il traffico, a cominciare dalle targhe alterne. A gennaio di quest’anno si è poi arrivati addirittura a limitare il numero delle immatricolazioni a 20.000 al mese. I cittadini a cui viene permesso di registrare un’auto vengono scelti in base a sorteggio. Una misura che è servita a rallentare la crescita del traffico, ma che ha fatto infuriare gli automobilisti, com’era prevedibile.
Sempre nel tentativo di scoraggiare l’uso dell’auto sono stati rincarati anche i costi del parcheggio, ma con scarsi risultati.
“Il pedaggio anti-congestione non può mettere fine agli ingorghi automobilistici” – ha commentato sulle pagine del Daily China Zhang Changqing, un esperto di leggi sulla mobilità della Jiaotong University di Pechino. “La congestion charge non basta perché non coglie l’essenza del problema. Tassare un percorso significa spostare automaticamente il traffico su altre strade. La gente non rinuncerà all’auto, cercherà un percorso alternativo e alla fine otterremo semplicemente un ingorgo in un’altra zona della città”.
“Oltretutto ad oggi i raccordi anulari sono già tutti estremamente trafficati – conclude Changqing – e il Governo sarebbe costretto a tassarli in massa... Meglio piuttosto investire seriamente nel trasporto pubblico e nella costruzione di nuove strade alternative. Qualcosa è stato fatto, ma certamente non abbastanza”.
Secondo lo studio pubblicato nel 2010 da IBM, Commuter Pain Survey, che analizzava la situazione del traffico nelle metropoli internazionali, la capitale cinese raggiungeva 99 punti su 100 nella scala dell’insotenibilità dei trasporti automobilistici. A pesare, oltre all’incredibile numero di veicoli, i tempi di percorrenza infiniti fra le periferie e il centro della città, la durata degli ingorghi e lo stress dei conducenti.