Regione Campania: raddoppia nel 2008 la raccolta differenziata di imballaggi in plastica
La sfida del 2009 per COREPLA è continuare la crescita delle quantità puntando al miglioramento qualitativo per assicurare il massimo riciclo dei materiali raccolti
22 January, 2009
COREPLA, il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclaggio e il recupero dei rifiuti d'imballaggi in plastica, assicura sull'intero territorio nazionale la ricezione e l'avvio a riciclo dalla raccolta differenziata di tale tipologia di rifiuti. Riconosce inoltre ai comuni, ai loro consorzi o alle aziende pubbliche o private che svolgono i servizi, corrispettivi per la raccolta svolta, calcolati sulla base dei quantitativi conferiti e del relativo livello qualitativo.
In sede di prima consuntivazione dell'attività 2008, il Consorzio rileva che quello appena concluso è stato un anno di forte crescita della raccolta differenziata in tutta Italia (+19%), ma soprattutto in Campania, dove i quantitativi raccolti ed entrati negli impianti di valorizzazione sono pressoché raddoppiati (22.000 tonnellate nel 2007, 42.000 nel 2008), con un aumento del 93%. Questo aumento è di gran lunga il maggiore tra tutte le regioni italiane.
Si tratta di un risultato eccellente e di un forte segnale di speranza, in una regione che ha vissuto proprio nel 2008 la nota situazione di emergenza-rifiuti. E' infatti vero che la crisi degli smaltimenti ha sicuramente sollecitato sia le Istituzioni sia i cittadini a puntare di più sulla differenziata, ma non si può anche non ricordare che questa crescita si è registrata malgrado le difficoltà, protrattesi per mesi, nello svolgimento dei normali servizi di raccolta, essendo stata comprensibilmente data la priorità allo sgombero delle strade dalle enormi quantità di rifiuti indifferenziati abbandonati.
Grazie alle 42.000 tonnellate di rifiuti d'imballaggio in plastica raccolte nel 2008, la Campania si attesta su di un rendimento pro-capite annuo di 7,6 Kg, che la pone in una posizione intermedia nella classifica nazionale, insieme a regioni come la Toscana, L'Emilia, le Marche e l'Umbria, di gran lunga la migliore tra quelle meridionali. Tra l'altro, è proprio la provincia di Napoli, quella più segnata dalla crisi dei mesi scorsi e che da sola assicura quasi la metà del "gettito" complessivo (poco più di 20.000 tonnellate), a far segnare l'aumento più sensibile (+150%). Anche in provincia di Caserta e Benevento si registrano quantitativi più che raddoppiati (rispettivamente +115% e +130%), mentre la provincia di Salerno (+33%) partiva da livelli già più elevati. Unico dato in parziale controtendenza quello della provincia di Avellino, sostanzialmente stazionaria. Questo risultato deriva dall'impegno dei poco meno di 5.500.000 di cittadini campani impegnati nella raccolta differenziata dei rifiuti d'imballaggio in plastica (il 95% del totale), residenti in uno dei 477 comuni (l'85% del totale) convenzionati con COREPLA direttamente, tramite i consorzi di comuni o i soggetti gestori dei servizi delegati. Dal punto di vista economico, una simile prestazione di raccolta significa, prendendo come riferimento il corrispettivo medio unitario nazionale pagato da COREPLA nel 2008,, un impegno economico del Consorzio per i soli corrispettivi di raccolta spettanti ai convenzionati della Campania superiore a 10.500.000 Euro.
"Questo risultato - afferma Giorgio Quagliuolo, Presidente di COREPLA - è il segno tangibile che COREPLA e l'intero sistema consortile hanno saputo contribuire a fornire una risposta immediata ed efficace all'emergenza, supportando adeguatamente il Sottosegretario Bertolaso e le Istituzioni campane. Resta da rilevare - precisa però Quagliuolo - come a quello della ulteriore crescita quantitativa sia ora da affiancare l'obiettivo del miglioramento qualitativo dei materiali raccolti, affinché sia possibile assicurare il più alto tasso di riciclo possibile di quanto conferito. La raccolta differenziata, infatti, è solo un mezzo, mentre il fine è il riciclo, che rappresenta il risultato finale di un processo industriale relativamente complesso, rispetto al quale proprio in Campania si segnalano alcune eccellenze impiantistiche, sia per quanto concerne la selezione che il riciclo. Soprattutto in questa fase di acuta crisi economica - conclude Quagliuolo - una migliore qualità della raccolta significa la certezza che le risorse economiche del sistema vengano finalizzate al meglio, disinnescando una crescita incontrollata dei costi che danneggerebbe in ultima analisi sia le imprese che i cittadini e finirebbe per minare forse irreparabilmente l'efficienza e la sostenibilità di un sistema che si è dimostrato sinora altamente performante".