Fotovoltaico, le regole d'oro per semplificare la burocrazia
Pubblicato, nell'ambito del progetto europeo Pv legal, un decalogo per favorire lo snellimento delle procedure amministrative previste per gli impianti fotovoltaici. I consigli vanno dalla semplificazione dell'iter autorizzativo al miglioramento delle rete infrastrutturale, e riguardano anche l'Italia
08 September, 2011
Le autorizzazioni e le richieste di incentivi per il fotovoltaico, si sa, sono procedure piuttosto articolate e gli adempimenti burocratici finiscono spesso per rallentare l'iter di allacciamento alla rete degli impianti e l'avvio dell'erogazione dei sussidi statali. Per questo l'Unione europea ha finanziato il progetto Pv legal, nell'ambito del quale è appena stato pubblicato il decalogo Key raccommendations (vedi allegato). L'iniziativa ha coinvolto diverse associazioni europee del settore, tra le quali l'italiana Assosolare, che, riunite in una sorta di consorzio, hanno elaborato un elenco di suggerimenti per minimizzare gli ostacoli amministrativi alla rapida diffusione dell'energia solare.
Le raccomandazioni si rivolgono ai governi nazionali, e partono dalla necessità di predisporre procedure autorizzative snelle e semplici, possibilmente integrandole in modo da ridurre il numero di permessi da richiedere. Fondamentale, inoltre, la pubblicazione di linee guida chiare, ma anche di tempistiche certe per quanto riguarda i termini di presentazione delle pratiche, i tempi di risposta da parte degli enti preposti, etc.
Il documento, inoltre, suggerisce di collaborare con gli organismi incaricati della definizione degli standard tecnici, e di rendere obbligatoria l'adozione di questi standard. Anche l'allacciamento degli impianti fotovoltaici alla rete elettrica rappresenta un tassello fondamentale per l'agilità dell'iter, per cui le associazioni europee raccomandano di ottimizzare le procedure di connessione e di stabilire delle sanzioni per i gestori che non rispettino le scadenze. Sempre dal punto di vista infrastrutturale, infine, è importante risolvere gli eventuali problemi di capacità della rete, programmando interventi tarati sulla produzione di energia rinnovabile e sulla generazione distribuita.
A una prima analisi, per l'Italia c'è parecchio lavoro da fare, a cominciare dall'adeguamento della rete infrastrutturale fino alla definizione di un sistema di incentivi meno ballerino del Conto energia, con una durata prestabilita e tariffe certe. Non a caso, nel focus dedicato a 12 diversi Paesi Ue, il consorzio Pv legal suggerisce al nostro governo di rivedere il quadro normativo di riferimento, di ridurre i costi burocratici, giudicati «troppo alti» e di semplificare le procedure autorizzatorie.