Progetto Matt: allo studio un dirigibile a energia solare
Un progetto di ricerca internazionale, che coinvolge anche l'Italia, punta a realizzare una sorta di hub aeroportuale volante alimentato da energia fotovoltaica, che promette di rivoluzionare radicalmente il trasporto aereo
15 September, 2011
Gli antiquati dirigibili potrebbero presto tornare di moda, e diventare l'ultima frontiera della lotta ai gas serra nel settore del trasporto areo. Un gruppo internazionale di imprese e università, infatti, sta lavorando al progetto Maat (Multibody advanced airship for transport), che prevede la realizzazione di innovativi dirigibili a forma di fiore e muniti di pannelli solari, in grado di restare in volo per molto tempo e assicurare il collegamento con la terra attraverso piccoli veivoli “satellite”. Il dispositivo, che prende il nome dalla dea egizia dell'ordine cosmico, della verità e della giustizia, dovrebbe funzionare come una sorta di hub aeroportuale volante, con un corpo centrale a forma di esagono denominato Ptah (Photovoltaic modular transport airship for high-altitude), destinato a rimanere ad alta quota per lunghissimi periodi, e sei “petali” esterni detti feeder pronti a salire e scendere per trasferire passeggeri e merci dal suolo all'hub. I fiori volanti potrebbero spostarsi in corrispondenza di grandi città e scali aeroportuali particolarmente strategici, rivoluzionando radicalmente la concezione odierna di trasporto aereo. Ad alimentare il sistema, appunto, sarebbe l'energia solare sfruttata grazie ai moduli fotovoltaici in dotazione al super dirigibile.
Se a un occhio profano può sembrare una trovata fantasiosa, il progetto ha riscosso già molti consensi tra gli addetti ai lavori. Antonio Dumas, dell'università di Modena e Reggio Emilia, è coinvolto nel progetto internazionale di ricerca (al fianco di colleghi di Regno Unito, Belgio, Germania, Portogallo, Russia e Uruguay) e ritiene che il Maat possa «dare corpo, seppur in modi e forme diverse, al sogno di un grande vettore globale, come concepiti gli innovativi transaerei Caproni Ca 60 del 1919 e il Caproni Reggiane Ca 6000 degli anni ’40». Anche il sito del professor Luigi Boschi sottolinea «il consumo energetico nullo di fonti energetiche fossili» del dirigibile-fiore, che sarebbe interamente alimentato da energia fotovoltaica, nonché i vantaggi possibili anche in termini di riduzione del consumo di suolo. Ecco in definitiva, le caratteristiche tecniche che il Maat dovrebbe avere una volta realizzato: velocità massima: 400 km/h in favore di vento; velocità di crociera: 100 km/h con spostamenti in direzione est-ovest, 300 km/h con spostamenti in direzione ovest-est; tempo di salita e discesa dei feeder (15 km) circa un’ora; massima tangenza operativa (18 km); quota operativa prevista (11/16 km); consumo energetico: nullo.