Solare termico, si riapre il dibattito sull'introduzione di un Conto energia dedicato
L'associazione Assolterm torna a chiedere al governo di avviare un tavolo tecnico in vista del varo del nuovo sistema di incentivazione previsto dal decreto Romani. Dal ministero dello Sviluppo, però, fanno sapere che il Conto energia termico potrebbe essere applicato solo agli impianti di grande taglia
15 September, 2011
Gli operatori del solare termico tonano a chiedere l'introduzione di un meccanismo simile al Conto energia anche per il loro settore. L'occasione, questa volta, è un convegno promosso da Assolterm nell'ambito di Zeroemission Rome, fiera internazionale delle rinnovabili e dell'efficienza energetica in corso nella capitale. Già in passato l'associazione aveva chiesto più volte al governo di varare un nuovo sistema di incentivi, ma ora il passaggio ad una sorta di Conto energia termico è stabilito anche dal cosiddetto decreto Romani sulle rinnovabili (il Dl 28/2011). Il provvedimento prevede infatti che a partire da gennaio 2012 entri in vigore un nuovo meccanismo di incentivazione del solare termico basato sull'erogazione di una tariffa incentivante per ogni kWh di energia prodotta in modo rinnovabile. Né più né meno quello che succede per il fotovoltaico da anni. Perché questo avvenga, però, occorre che siano messi a punto i necessari decreti attuativi, che stabiliscano l'ammontare dei sussidi statali e i criteri per la loro assegnazione. Le norme attuative dovrebbero essere varate entro il mese di settembre ma Assolterm, per bocca del suo presidente Sergio D'Alessandris, dubita che questo possa effettivamente accadere, perché «ancora non è stato formato un tavolo tecnico per discuterne».
Per accelerare i tempi, e dare finalmente il via a un dibattito sull'argomento, l'associazione delle rinnovabili termiche torna a proporre, in occasione del workshop romano, una formula “mista” per il nuovo meccanismo di incentivazione. La soluzione prevede «un incentivo fisso e forfettario al kWh per impianti di piccola taglia fino a 35 kW di potenza (circa 50 metri quadri di pannelli solari) e un incentivo calcolato sulla reale produzione, da contabilizzare con appositi sistemi, per impianti di potenza tra 35 kW e 1 MW». Quanto all'entità dell'incentivo, Assolterm chiede che «sia equo e non penalizzi la tecnologia del solare termico rispetto alle altre».
Una proposta che, per ora, non sembra trovare riscontri tra i decisori politici. A cominciare dal ministero dello Sviluppo Economico, intervenuto al convegno nella persona di Luciano Barra, capo della segreteria tecnica della Direzione generale per l'energia del dicastero. Secondo Barra, il problema dello scarso sviluppo del solare termico non dipende tanto dalla presunta sperequazione degli incentivi in favore del fotovoltaico, quanto dallo «scarso contenuto innovativo» della tecnologia, che avrebbe determinato un ridotto interesse da parte dei cittadini. Per questo, il ministero sembra intenzionato ad assegnare gli incentivi anche in baso al grado di innovazione tecnologica degli impianti. Quanto al nuovo Conto energia termico, Barra annuncia che, salvo sorprese, dovrebbe essere applicato solo alle installazioni più potenti. Per gli impianti di piccola taglia, invece, sembra probabile il rinnovo, per almeno 3 anni, dell'incentivo basato sulla detrazione fiscale del 55%, che, secondo il tecnico, «ha dato buoni risultati».
Bisognerà attendere per conoscere le reazioni degli operatori di settore. Per ora, Assolterm ribadisce gli obiettivi ambiziosi che il comparto si è dato per il 2020: installare almeno 26 milioni di metri quadri di pannelli solari, contro i 2,5 milioni attualmente esistenti. Un target che, senza dubbio, richiede scelte politiche di incentivazione molto decise.