Università Bicocca: con lo smog più malattie respiratorie
Il centro studi Polaris dell’Università MilanoBicocca presenta uno studio nell’ambito del progetto Tosca fotografando le interazioni tra smog e patologie.
22 September, 2011
Con elevate concentrazioni di micropolveri, aumenta il rischio di malattie respiratorie e cardiovascolari. Lo dice il progetto Tosca (tossicita' del particolato atmosferico e marker molecolari di rischio), realizzato dal Centro Polaris (Polveri in Ambiente e Rischio per la Salute) dell’Università Milano Bicocca e sostenuto dalla Fondazione Cariplo.
Lo studio, presentato a Milano, ha fotografato interazioni tra lo smog e alcune patologie. Secondo l’indagine, gli effetti prodotti e i meccanismi di azione dipendono dalla dimensione e dalla composizione chimica e microbiologica del particolato che si respira: il particolato estivo, ricco di batteri che contengono endotossine, provoca la riacutizzazione di patologie respiratorie di tipo infiammatorio, mentre quello invernale, ricco di particelle ultrafini che sfuggono ai processi di difesa, produce modificazioni nel controllo dei meccanismi della cellula, piu' evidenti sul lungo periodo per esposizione cronica. Le stagioni, quindi, estate e inverno in particolare, hanno un ruolo importante negli effetti che il particolato ha sulla salute.
L'esposizione alle polveri e' risultata sempre piu' elevata nel periodo invernale, quando il contributo dei livelli outdoor e' maggiore per le emissioni da piu' sorgenti e per le condizioni climatiche sfavorevoli. Tuttavia, anche la permanenza in ambienti chiusi, quali uffici e abitazioni, a causa della presenza di particolari emissioni, determinano un significativo incremento dell'esposizione a particelle ultrafini. Alle concentrazioni di PM10 estivo, invece, a causa della particolare composizione, corrisponde la tendenza a un aumento del numero di ricoveri ospedalieri per cause respiratorie, aumento che viene mitigato dall'uso di farmaci prescritti per queste patologie.
Il progetto Tosca