Fino al 1° ottobre il workshop internazionale "Smart Building in Torino Smart City"
Martedì 27 settembre si sono aperti i lavori del workshop internazionale "Smart Building in Torino Smart City" che andrà avanti fino al 1° ottobre alle OGR. Il workshop e i focus rappresentano un primo step operativo per concretizzare la piattaforma di Torino Smart City. Il programma del workshop e dei focus di approfondimento
27 September, 2011
Si è aperto martedì 27 settembre alle Officine Grandi Riparazioni di corso Castelfidardo 22 il workshop internazionale “Smart Building in Torino Smart City”, cui partecipano più di cento persone tra ricercatori, aziende, professionisti del settore della bioedilizia.
L’evento è di estrema importanza perché è il primo a scandire il percorso di Torino Smart City, un progetto di città sostenibile che caratterizzerà le scelte strategiche della Città di Torino per i prossimi dieci anni. Una strategia che ha accolto lo stimolo della Commissione europea - sarà lanciata nel prossimo programma quadro (l’ottavo) una linea di finanziamenti con il marchio “Smart Cities” - ma vuole andare oltre. In apertura dei lavori, il sindaco Piero Fassino ha infatti sottolineato che “il nostro progetto trae spunto dal programma europeo ma non si esaurisce qui. Vogliamo creare un’idea di città, assumere la dimensione Smart City come fondamento della programmazione urbanistica, dei trasporti pubblici, di tutte le politiche locali con un progetto trasversale che ci permetta di compiere un salto di qualità”. I cittadini hanno ormai assorbito i valori della sostenibilità, ha continuato Fassino, e del loro diritto ad avere un ambiente urbano più sano e vivibile. Per questo occorre rivedere in chiave di sostenibilità le strategie dell’Amministrazione.
L’assessore all’Ambiente Enzo Lavolta ha quindi parlato di una sfida che parte dalla riformulazione del piano strategico della Città: “Smart Cities mette i sistemi locali nella condizione di accelerare i tempi di trasformazione economica, produttiva e sociale, e di relazionarsi con altri sistemi e altre città. Abbiamo quindi il compito di disegnare uno scenario e costruire mattone su mattone nella direzione che i siamo dati”.
Passando la parola agli enti promotori, Riccardo Bedrone ha sottolineato il ruolo di interlocutore professionale dell’Ordine degli Architetti, da lui presieduto, nella predisposizione del workshop. “Abbiamo due obiettivi – ha spiegato Bedrone – individuare la possibilità di realizzare edifici intelligenti, ovvero in grado di offrire risparmi consistenti in termini di energia a parità di comfort, e la costruzione di una piattaforma Torino Smart City che raccolga le politiche urbane che la città potrà mettere in campo. Se questo è un momento di crisi – ha concluso Bedrone – è anche l’occasione di imparare ad essere più virtuosi”. Roberto Pagani, coordinatore del progetto, docente del Politecnico di Torino, ha posto l’accento sulla necessaria “convergenza di tutto il sistema locale su un’esigenza di formazione permanente, una convergenza che è anche commistione di competenze”.
E Massimo Settis, dell’Unione Industriale, ha parlato di Smart City come di un “progetto culturale per la costruzione di un modello Smart Industry trasversale ai settori produttivi, che si fondi sui temi della sostenibilità: l’interesse delle imprese è evidenziato dal fatto che hanno aderito in poco tempo al workshop in trenta, con progetti già pronti e applicabili. Sono le basi per una crescita virtuosa”. Alessandro Cherio, Collegio Costruttori Edili, ha detto che “è necessario non occupare più territorio libero, ma orientarsi a trasformare l’esistente; in questo senso è importante agire a livello nazionale per adeguare la normativa”.
Alla conferenza stampa hanno anche partecipato i main partner di Torino Smart City, che hanno illustrato le loro attività e le motivazioni dell’adesione al progetto. Con Enzo Lavolta e il giornalista Enzo Argante del Sole24Ore, che ha moderato l’incontro, sono intervenuti Dario Vineis, presidente CasaClima Network Piemonte e Valle d'Aosta, Giorgio Gallesio, amministratore Delegato DE-GA, Giuseppe Marinelli, amministratore unico Ecojoule srl e La Maison Verte srl, Francesco Joly, relazioni esterne Finder SpA, Domenico Napoli, responsabile ricerca e sviluppo Fotorecuperi, Marco Beltrami, IBM Smart City Unit, Federico Golla, amministratore delegato Siemens Italia.
Pier Giorgio Turi, coordinatore scientifico del workshop, ha sottolineato che “questo evento è il segno che la Fondazione Ordine degli Architetti crede al progetto; in questi giorni metteremo insieme la ‘cassetta degli attrezzi’. Con i cinque gruppi di lavoro e i focus group giungeremo sabato prossimo a costruire una documentazione utile per la predisposizione dei progetti per i bandi europei, orientati proprio sulla riqualificazione energetica degli edifici”. Sabato alle ore 10, nella sala Duomo delle Ogr, ci sarà infatti il momento conclusivo del workshop e l’illustrazione dei progetti realizzati.
I numeri del workshop
I partecipanti al workshop di progettazione sono oltre 100 (55% maschi e 45% femmine):
24 professionisti selezionati da Fondazione OAT con esperienze multidisciplinari (13 maschi e 11 femmine, tra cui un cinese e 5 provenienti da Torino) di cui 17 architetti, 5 ingegneri, 1 geologo e un responsabile CNR; l’età media dei selezionati è di 37 anni.
10 studenti del Master in Sustainable Architecture dello IED (1 maschio e 9 femmine, di cui 6 italiani, 2 croati e 2 russi; età media: 27 anni).
9 dottorandi del Politecnico di Torino, di cui 7 italiani e due cinesi (5 maschi, 4 femmine).
8 studenti del laboratorio innovazione del Politecnico (3 femmine e 5 maschi, tutti italiani).
3 studenti tesisti di laurea specialistica (2 femmine, 1 maschio, tutti italiani).
11 referenti del Collegio Costruttori Edili di cui 1 femmina.
3 tecnici dei poli di innovazione Environment Park (2 maschi e 1 femmina).
16 tecnici delle aziende Main Partner (5 femmine e 11 maschi).
3 esperti working group Noise Eurocities (2 maschi e una femmina).
I tutor che guidano i gruppi con 12 co-tutor (4 femmine e 8 maschi) sono:
Riccardo Balbo, Università di Salford (UK)
Benedetto Camerana, studio Camerana&Partners
Hugh Dutton, HDA Hugh Dutton Associés
Roberto Fraternali, studio Fraternali Quattrocolo
Roberto Pagani, Politecnico di Torino
Laura Porporato, Archiloco
I 5 ambiti progettuali sono:
1. Ambito Foroni: via Scarlatti, via Santhià, via Candia, via Monte Rosa
2. Ambito polo scolastico: c.so Novara, via Bologna, via Ternengo, via Collegno
3. Ambito Pollone - V200: via Pollone, via Bologna, c.so Novara
4. Ambito Villaggio Regio Parco: via Bologna, via Pergolesi, via Giovenale, via Gottardo
5. Ambito Montalciata/Pacini ovest - V200: via Regaldi, c.so Novara, via Pacini.
Le aziende
I prodotti delle aziende partner saranno utilizzati dai gruppi nella progettazione di uno smart building per offrire a Torino la possibilità di proporre soluzioni di edifici di nuova generazione più attenti alla qualità della vita, utilizzando strategie di riqualificazione del patrimonio esistente, accompagnate da eventuali completamenti di nuovo impianto, e definendo le possibili relazioni con il contesto urbano di riferimento.
A ogni gruppo è assegnata un’area urbana individuata all’interno del distretto dato dalle aree relative al progetto integrato Variante 200 e di Urban3 e con dimensioni che corrispondono indicativamente a quelle di un isolato con caratteristiche morfologiche e tipologiche differenti, dalla casa a stecca e a torre al mix urbano, dall’isolato storico chiuso al complesso scolastico o tipo villaggio anni ’20. I gruppi devono operare a più livelli: alla scala micro-urbana prevedendo un disegno urbano e architettonico che consenta di configurare l’isolato stesso quale prototipo di smart district, alla scala architettonica attraverso un approfondimento su uno specifico edificio che permetta di indagare tecnologie e strumenti per operare interventi di riqualificazione in una logica di smart building.
Hanno aderito 30 aziende secondo profili diversi:
CASACLIMA NETWORK PIEMONTE E VALLE D'AOSTA, DE.GA S.P.A, ECOJOULE S.R.L., FINDER S.P.A., FOTORECUPERI S.R.L., IBM Global Business Servises, LA MAISON VERTE S.R.L, SIEMENS S.P.A. come Main Partner (contributo di 7000 euro, un referente d’azienda di supporto ai gruppi del workshop, il catalogo dei prodotti inserito all’interno del dossier di progettazione ad uso dei progettisti, possibilità di partecipare a un focus);
BITRON S.P.A., BTICINO S.P.A., CIMBERIO S.P.A., COMAU S.P.A., GOLDER ASSOCIATES S.R.L., HYSYTECH S.R.L, ISMB Istituto superiore Mario Boella, SISVEL TECHNOLOGY S.R.L., TELECOM ITALIA S.P.A. come Tech Partner (partecipano con un contributo di 2.000 euro, presenti nel dossier di progettazione con la propria scheda azienda e fino a 4 prodotti o servizi o tecnologie);
DOMUS AMICA S.R.L., ENECOM ITALIA S.R.L., ENERGRID S.P.A., EUROPROJECT S.N.C., G.T.C.A. S.R.L., GHISALBA S.P.A., GIELLEPLAST S.A.S, IMPER ITALIA S.P.A., MINTEOS S.R.L., REVIPLANT S.S., SMART-E S.R.L., TAURASIA Soc. Coop., VASS Technologies S.R.L. come Partner (partecipano con un contributo di 500 euro, presenti nel dossier di progettazione con un prodotto o servizio o tecnologia).
I focus di approfondimento
I focus di approfondimento delle tematiche legate più in generale al concetto di smart city sono 6:
1. “Smart Planning: quale piano strategico di area vasta per Torino Smart City?”
Applicare il pensiero strategico allo sviluppo urbano per valutare l'impatto sulla città dei mutamenti economici, comprendere quali sviluppi infrastrutturali possono rafforzare le relazioni tra città e territori e quali possono essere gli effetti dell’impatto dell’innovazione tecnologica e culturale sullo sviluppo urbano.
2. “Smart Governance: le forme di collaborazione tra pubblico e privato nella piattaforma Torino Smart City”.
Forme, esperienze e modalità di collaborazione tra pubblico e privato per essere preparati e competitivi nella sfida europea sulle Smart Cities.
3. “Il ruolo dei sistemi educativi in Torino Smart City”.
Torino vanta una particolare sensibilità al coinvolgimento del proprio sistema educativo nelle trasformazioni ambientali, sociali e culturali che hanno attraversato la Città, un patrimonio di conoscenza ed esperienza che può contribuire significativamente alla definizione della piattaforma di Torino Smart City.
4. ”Il ruolo della partecipazione in Torino Smart City”
La definizione di strategie partecipative è una delle politiche che ha caratterizzato le modalità d’intervento della Città di Torino nei programmi complessi di trasformazione e rigenerazione urbana. Dopo più di 15 anni d’esperienza e di fronte ai nuovi scenari della comunicazione quali proposte possono convergere nei programmi di Torino Smart City?
5. “Management e strumenti economico finanziari per incentivare processi estesi di riqualificazione edilizia”.
La riqualificazione del patrimonio edilizio esistente è una delle strategie cardine dell’asse europeo sullo smart building. Quali sono le prospettive, i nuovi modelli d’intervento e come coinvolgere il sistema delle proprietà fondiarie così frammentato nelle nostre città?
6. “Il cantiere a basso impatto”.
La Città di Torino ha avviato le prime sperimentazioni di cantieri a basso impatto ambientale, ma cosa significa a basso impatto e come influisce questa prospettiva sull’organizzazione e sul management che ruotano intorno all’impianto di cantiere?
La partecipazione ai focus è a inviti ed è chiusa al pubblico.
www.smartbuildingtorino.it è il sito dedicato.
www.taomag.it raccoglie i commenti di chiunque voglia esprimersi sul concetto di smart city.