Energia, anche l'Enea chiede una strategia nazionale
L'Agenzia è stata ascoltata dalla commissione Industria del Senato, a cui ha ribadito la necessità urgente di una strategia nazionale in materia energetica, che punti soprattutto su efficienza e fonti rinnovabili. Il rischio, in assenza di un piano a lungo termine, è che aumentino i consumi e la dipendenza dall'estero
29 September, 2011
Una strategia energetica nazionale che punti con decisione su fonti rinnovabili ed efficienza. A chiederla è l'Enea, che durante un’audizione presso la commissione Industria al Senato, ha ribadito la necessità urgente di un piano che permetta all'Italia di ridurre la dipendenza energetica dall’estero, affrancarsi dalle fonti fossili, migliorare il sistema di infrastrutture e aumentare l'efficienza energetica. Senza una strategia a lungo termine, secondo l'Agenzia, l'Italia rischia invece di veder crescere il proprio consumo lordo di energia fino a 138 -144 Mtep (Mega tonnellate equivalenti di petrolio) nel decennio 2020-2030, a fronte degli attuali 130 Mtep.
Un rischio che potrebbe essere scongiurato, precisa l'Enea, portando la capacità installata da fonti rinnovabili a circa 50 Gigawatt nel 2030, riducendo di conseguenza il peso delle fonti fossili nel mix energetico nazionale. Un fattore, quest'ultimo, che avrebbe anche ripercussioni importanti dal punto di vista degli equilibri geopolitici internazionali. «È prioritario per il nostro Paese ridurre la dipendenza energetica dall’estero – ha infatti dichiarato il commissario dell'Enea Giovanni Lelli puntando sulla diversificazione delle fonti, il potenziamento di infrastrutture, la realizzazione di un sistema di smart grid e di una politica di investimenti che favorisca efficienza e risparmio energetico nel settore residenziale ed industriale». Per favorire gli investimenti nel settore delle rinnovabili, ha concluso l'Agenzia, occorre infine proporre «un ampio ventaglio di incentivi agli investitori, oltre che un efficace e stabile sistema di incentivazione della domanda».