New York aggiorna il suo PlaNYc 2030: efficienza, riciclo, rinnovabili e mobilità sostenibile
Prosegue, dopo i primi quattro anni di l'applicazione del programma di efficientamento della Grande Mela voluto dal sindaco Bloomberg per ridurre emissioni e consumi energetici entro il 2030. La ricetta? Pannelli solari, taxi elettrici, aree verdi e bike sharing
04 October, 2011
La Grande Mela potrebbe presto diventare... verde. Continua infatti, dopo il primo piano quadriennale, l'attuazione del New York City Plan 2030 (PlaNYc), il programma di interventi varato nel 2007 per migliorare la sostenibilità e le prestazioni ambientali della città americana. Qualche mese fa, il sindaco Bloomberg aveva annunciato l'imminente aggiornamento del Piano, che rendesse ancora più efficaci le misure in materia di energia, mobilità e verde pubblico adottate nei primi 4 anni di attuazione dell'iniziativa. Il nuovo programma di interventi, valido fino al 2013, prevede ora 132 iniziative da realizzare nei diversi settori della sostenibilità urbana.
A cominciare dall'energia, uno dei cardini del PlaNYc, che punta a ridurre i consumi energetici e le emissioni della Grande Mela. Un obiettivo ambizioso, per la capitale del mondo occidentale, che l'amministrazione spera di raggiungere attraverso una serie di iniziative che vanno dall'aumento dell'efficienza negli edifici storici alla promozione delle fonti rinnovabili, dalla creazione di un polo informativo alla realizzazione di una rete più efficace per la distribuzione dell'energia elettrica e del gas naturale. Per quanto riguarda le rinnovabili, in particolare, impianti fotovoltaici e micro-eolici saranno installati sulle coperture di molti edifici, mentre, laddove non sarà possibile, si punterà sulla realizzazione di tetti verdi in grado di migliorare l'isolamento termico e assorbire la Co2.
Un progetto speciale darà dedicato all'Empire State Building, che, grazie a interventi quali il miglioramento delle superfici vetrate, l'uso di pannelli solari, e l'installazione di sistema centralizzato di controllo dei consumi, dovrebbe vedere la propria spesa energetica ridursi del 38% entro il 2030, con un risparmio, in termini di emissioni di gas serra, di circa 45 milioni di tonnellate di Co2. L'obiettivo generale, grazie agli interventi sul comparto edilizio, è quello di ridurre, antro i prossimi 20 anni, le emissioni climalteranti di New York del 30% rispetto ai livelli del 2005, garantendo, tra l'altro, un taglio consistente della spesa energetica annuale.
La mobilità, in una metropoli che nel 2030 potrebbe ospitare 9 milioni di abitanti, rappresenta un altro nodo cruciale del New York City Plan. Negli anni passati, l'amministrazione Bloomberg ha già attuato alcune misure per scoraggiare l'uso dei mezzi privati, come le nuove linee di bus ad “alta velocità”, e per ridurre l'inquinamento da traffico veicolare, come la progressiva sostituzione della flotta di mezzi pubblici con veicoli elettrici. Il PlaNYc, comunque, prevede altri interventi futuri, che vanno dall'efficientamento del nutrito parco taxi della città alla realizzazione di nuovi percorsi pedonali e piste ciclabili. Sempre sul fronte ciclabilità, inoltre, è di pochi giorni fa la notizia della prossima inaugurazione del nuovo servizio di bike sharing, che dovrebbe vedere l'alba nell'estate del 2012.
Altro fronte caldo, i rifiuti: ogni anno, New York produce circa 14 milioni di tonnellate di spazzatura, dei quali circa la metà viene riciclate. L'obiettivo del Piano è quello di ridurre le quantità di immondizia prodotta, ma anche di minimizzare la frazione che ancora finisce in discarica, tagliandola del 75%. In che modo? Realizzando campagne per la prevenzione, incentivando il mercato dei prodotti riciclati e rendendo più conveniente il riciclo rispetto al conferimento in discarica. La strada per la creazione di una “Grande Mela Verde”, in ogni caso, è ancora lunga, e passa anche dall'aumento della superficie delle aree verdi della città (negli ultimi 4 anni, intanto, sono stati creati 200 nuovi ettari di parco). Bloomberg, in ogni caso, è ottimista: dal 2007 a oggi le emissioni sono già calate del 13%, e l'obiettivo al 2030 non sembra poi così irraggiungibile.