Rapporto Onre 2011, cresce l'attenzione dei Comuni all'edilizia sostenibile
Presentati a Bologna i primi dati del rapporto redatto da Legambiente e Cresme sui regolamenti edilizi comunali e l'efficienza energetica. Il numero di Comuni che ha inserito parametri di sostenibilità ha raggiunto quota 839, con un aumento di 134 unità rispetto ai dato dello scorso anno
06 October, 2011
Cresce il feeling dei Comuni italiani con l'edilizia sostenibile. Sono 839, infatti, le amministrazioni locali che hanno deciso negli ultimi cinque anni di modificare i propri regolamenti edilizi per inserire nuovi criteri e obiettivi energetico-ambientali in modo da migliorare prestazioni e qualità del costruito. Lo rivela l'edizione 2011 del Rapporto Onre (Osservatorio nazionale regolamenti edilizi per il risparmio energetico) di Legambiente e Cresme, i cui primi dati sono stati presentati alla Fiera di Bologna nell’ambito del Saie. Da quattro anni la ricerca fotografa il cambiamento in atto nella filiera delle costruzioni a partire proprio dalle novità introdotte nei regolamenti edilizi comunali per promuovere una maggiore attenzione alla sostenibilità e qualità del costruire. Numerosi i parametri presi in considerazione nell’analisi: isolamento termico, utilizzo di fonti rinnovabili, efficienza energetica degli impianti, orientamento e schermatura degli edifici, materiali da costruzioni locali e riciclabili, risparmio idrico e recupero acque meteoriche, isolamento acustico, permeabilità dei suoli e effetto isola di calore.
Quest'anno, inoltre, la ricerca Onre tiene conto per la prima volta anche di parametri come le prestazioni dei serramenti, la contabilizzazione del calore e la certificazione energetica. I dati parlano dunque di 839 enti locali che hanno incluso almeno alcuni di questi parametri nei rispettivi Regolamenti edilizi, e registrano un trend in costante crescita negli ultimi anni (i comuni virtuosi erano 705 nel 2010 e 557 nel 2009). Nei primi 9 mesi del 2011, in particolare, sono state ben 134 le nuove amministrazioni che sono intervenute sui regolamenti edilizi. Nei territori dove sono in vigore questi strumenti innovativi vivono complessivamente oltre 20 milioni di cittadini, in città grandi e piccole.
«I regolamenti edilizi comunali – ha commentato Edoardo Zanchini, responsabile energia e urbanistica di Legambiente – rappresentano sempre di più uno snodo fondamentale del processo edilizio e del cambiamento in corso nel modo di progettare e costruire in Italia. Questi risultati dimostrano che l’innovazione in questo settore sta andando avanti ma va accompagnata da una chiara politica nazionale che spinga a fare dell’edilizia un settore di punta della green economy, capace di creare lavoro e di riqualificare le città italiane. La sfida che abbiamo di fronte – ha aggiunto Zanchini – è di portare l’intero settore delle costruzioni a raggiungere gli obiettivi fissati dall’Unione europea al 2021. Quando tutti i nuovi edifici dovranno essere progettati e costruiti in modo tale da avere bisogno di una ridotta quantità di energia per il riscaldamento e il raffrescamento, e in ogni caso prodotta da fonti rinnovabili. I regolamenti edilizi comunali sostenibili e le tante buone pratiche diffuse nelle città italiane dimostrano che l’obiettivo è raggiungibile e potrebbe permettere di aprire una nuova fase per il settore delle costruzioni, chiudendo definitivamente i conti con la stagione dell’abusivismo edilizio e del consumo di suolo dissennato».
Da un punto di vista della distribuzione geografica, il Rapporto evidenzia una maggiore attenzione alla sostenibilità in edilizia da parte dei Comuni del centro-nord. Iniziano a crescere però anche i numeri delle regioni del sud, in particolare in alcune zone di Campania, Puglia e Sardegna. Al nord, in valori assoluti, è la Lombardia a mostrare la quantità più elevata di Comuni (223) seguita dall’Emilia-Romagna (121), Veneto (87) e Piemonte (64). Tra le norme regionali che spingono la certificazione e l’efficienza energetica, sono da segnalare le Province Autonome di Trento e Bolzano dove si è stabilito che per tutte le nuove costruzione la classe B è quella minima obbligatoria e dove la certificazione energetica è oggi una pratica diffusa e regolata secondo criteri precisi a cui seguono controlli e sanzioni. La Regione Emilia-Romagna che fissa obblighi per l’installazione di solare termico e fotovoltaico, per l’allacciamento a reti di teleriscaldamento e stabilisce limiti di trasmittanza per i nuovi edifici; ma anche Lombardia e Piemonte che impongono l’uso di energie rinnovabili per la produzione di acqua calda sanitaria, prevedono controlli e sanzioni per la certificazione energetica, la schermatura delle superfici vetrate nei nuovi edifici e limiti di trasmittanza delle pareti. I risultati definitivi saranno diffusi dall’Osservatorio Onre a dicembre, quando sarà presentato il Rapporto 2011 sull’innovazione energetica in edilizia.