Ecobarometro, sostenibilità: tre italiani su quattro bocciano il Governo
Presentati, nel corso del IV Forum QualEnergia, i risultati di un sondaggio sull'opinione degli italiani in materia di ecologia e sostenibilità: oltre il 61% degli intervistati vede l’ambiente nel futuro dell’economia e il 78% crede nelle rinnovabili per creare nuovi posti di lavoro. Negativo il giudizio sull'operato della politica
06 October, 2011
Uscire dalla crisi, rilanciare l’economia, creare nuovi posti di lavoro grazie alla Green Economy. È una ricetta credibile per il 61,7% degli italiani. Lo rivela un sondaggio presentato questa mattina a Firenze al IV Forum QualEnergia, il primo nella forma di Conferenza nazionale, promosso da Legambiente, Editoriale La Nuova Ecologia e Kyoto Club. L’Ecobarometro, osservatorio permanente sulle tematiche ambientali, parla chiaro e indica tra i problemi che maggiormente preoccupano gli italiani l’occupazione (93%) seguito dai temi ambientali (45,3% del campione).
Se anche nel 2011 il lavoro si conferma la principale preoccupazione per il Paese, non sono da meno inquinamento e spreco delle risorse che si piazzano al secondo e terzo posto. Aumenta l’attenzione per i cambiamenti climatici cresciuta all’8,7% (6,7% nel 2010), mentre terrorismo e casa sono scesi rispettivamente dal 23% al 21,1% il primo e dal 13,6% al 5,7% la seconda.
Sulle questioni ambientali è molto severo il giudizio degli italiani sull’operato della classe politica: il 77,7% degli intervistati sostiene infatti che il Governo italiano potrebbe fare molto di più. A livello nazionale le questioni prioritarie rimangono i rifiuti per il 56,6% del campione intervistato, ma è la promozione delle energie rinnovabili che nel 2011 sale al 43,9%.
Tra le fonti rinnovabili più conosciute restano al primo posto solare e fotovoltaico, rispettivamente al 43,9% e al 43,7%. Un ruolo decisivo su questa materia lo gioca l’informazione vista come un ostacolo allo sviluppo delle energie rinnovabili: carenza di informazioni circa la possibilità di utilizzo (63,8%), dubbi sull’affidabilità degli impianti (62%), incertezza sui benefici ambientali (54,9%).
“Lo sviluppo delle rinnovabili è il volano principale per la ripresa economica. È chiaro ai cittadini che dedicano sempre più attenzione alla Green economy e lo conferma l’aumento dei consensi che passa dal 41,9% del 2009 46,3% del 2011. Concetto chiaro anche alle imprese - dice Gianni Silvestrini, direttore scientifico di QualEnergia - consapevoli che investire nell’economia verde non rappresenta un vincolo, ma un modo capace di rivoluzionare anche settori tradizionalmente inquinanti ed energivori come trasporti, edilizia, industria chimica”.
“Quello che ci preoccupa - dice Vittorio Cogliati Dezza, Presidente Nazionale di Legambiente – è che si parla molto di crisi finanziaria ma nulla si fa per uscire dalla crisi economica. Il Paese ha bisogno di un Green New Deal per incentivare l’economia pulita, dare ossigeno a welfare e sistema sociale. Servono risposte immediate per dare futuro all’industria dell’energia pulita e non conti-nuare a schiacciare un settore che può arrivare al 2020 al 35% dei consumi elettrici.
Ci siamo lasciati da poco alle spalle la minaccia di un ritorno al nucleare - continua Cogliati Dezza - e non vorremmo che politiche energetiche incerte ci costringessero a ricorrere a ulteriori fonti fossili come il carbone. Il costo dell'energia e delle materie prime obbligherà tutti i sistemi economici avanzati a investire in tecnologie pulite, innovazione, efficienza energetica, creando una straordinaria oppor-tunità di crescita occupazionale. Il sogno verde non è un’ipotesi ma una realtà che può generare un nuovo sviluppo e un nuovo benessere più equamente distribuito nel mondo”.