Bergamo scommette sul teleriscaldamento
Oltre 250 gli edifici serviti da 40 chilometri di doppie tubazioni, 44mila tonnellate l’anno di anidride carbonica evitata e oltre 12mila tonnellate equivalenti di petrolio risparmiate ogni anno
14 October, 2011
Sono oltre 250 gli edifici teleriscaldati nella città di Bergamo, serviti da oltre 40 chilometri di doppie tubazioni. Nel solo 2011, A2A ha posato circa 8 km di rete, operando in 20 cantieri. I benefici del teleriscaldamento a Bergamo sono ad oggi riassumibili in due numeri significativi: 44mila tonnellate l’anno di anidride carbonica evitata ed oltre 12mila tonnellate equivalenti di petrolio risparmiate ogni anno, grazie anche al contributo del termovalorizzatore. La pianificazione dei cantieri, programmata in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, è stata distribuita nei mesi estivi e a scuole chiuse, tenendo in considerazione le esigenze viabilistiche della zona e dei residenti, al fine di limitare i possibili disagi.
Il progetto di teleriscaldare la città di Bergamo è stato avviato nel 2005 con l’entrata in funzione della prima centrale di cogenerazione Carnovali che, collegata alla rete di distribuzione del centro cittadino, insieme alla Centrale di produzione semplice Cavour forniva il calore ai principali edifici pubblici ed ai primi edifici privati.
Entro il 2018 è previsto di poter servire con il teleriscaldamento circa un terzo degli edifici pubblici e privati di Bergamo, per una volumetria complessiva di 10 milioni di metri cubi ed un risparmio di energia primaria di oltre 19 mila tonnellate equivalenti di petrolio. Il calore verrà prodotto con impianti cogenerativi alimentati da gas metano, dotati dei migliori sistemi di abbattimento e controllo delle emissioni inquinanti.
Il calore necessario al riscaldamento degli ambienti e alla produzione di acqua calda per usi igienico sanitari viene ricavato da poche ed efficienti impianti di cogenerazione (produzione combinata di energia elettrica e calore).Il calore, recuperato nel processo di produzione dell’energia elettrica, viene poi utilizzato per scaldare l’acqua del teleriscaldamento che, attraverso una rete di tubazioni sotterranee, arriva nelle centrali termiche degli edifici.